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Sat, Sep

Arriva l'estate e il bel tempo, via alle varie feste e manifestazioni in valle; appuntamento con “Festa d'estate” ore 11.30 venerdì 5 luglio, parco Le Ville a Tione: di cosa si tratta?

Brevi e concisi: “Festa d'estate” è la festa estiva organizzata dal Centro Salute Mentale e dal Centro Diurno di Tione. Fermi, continuate a leggere! Non iniziate con veloci pregiudizi! Non lasciamoci spaventare dal nome! Sapete di questo servizio della valle? Conoscete davvero cosa offre alla nostra comunità, a tutti noi?

Darvi una risposta è proprio l'obiettivo della festa.

Come? Ascoltando le testimonianze di utenti, operatori e autorità; pranzando in compagnia e allegria anche con la collaborazione della SAT di Tione; vedendo nel concreto i frutti del lavoro al Centro, da oggetti in argilla a illustrazioni e foto.

“Visto da vicino, nessuno è normale” diceva Basaglia 40 anni fa. Venite a capirlo voi di persona e non mancate a questo appuntamento!

In occasione della “Settimana dell’Alzheimer”, il giorno 12 giugno 2019 si è tenuto presso il Teatro Comunale di Tione di Trento lo spettacolo teatrale “IL PROBLEMA”, organizzato grazie alla collaborazione della Provincia Autonoma di Trento, del Coordinamento Teatrale Trentino, di tutte le APSP delle Giudicarie e dell’Associazione Accogliamo l’Alzheimer e con il patrocinio dell’APSS e del Comune di Tione di Trento. Nei mesi autunnali saranno organizzati dei momenti di Alzheimer Cafè.

“La serata– precisa l’Assessore alle politiche sociali Michela Simoni, –  ha visto una buona partecipazione di pubblico che ha apprezzato,  si è commosso e sicuramente ha avuto modo di riflettere.  Per più di un’ora lo spettacolo porta alla luce i vari aspetti della malattia: il processo di decadimento fisico e mentale, il disorientamento e la rabbia della persona ammalata, le difficoltà e lo sconforto che i familiari si trovano a vivere alla ricerca di possibili soluzioni per affrontare la malattia. Allo stesso tempo, nel dipanarsi della vicenda familiare emergono la forza del legame che unisce padre, madre e figlia; la possibilità anche nella malattia di ripensare e ricostruire le relazioni, l'importanza di ogni piccolo gesto d'amore che va al di là della memoria e della parola”.

Il progetto elaborato e coordinato dal Servizio Socio Assistenziale della Comunità delle Giudicarie, proseguirà in autunno con l’organizzazione di alcuni Alzheimer Cafè;  incontri tematici con la presenza di esperti a cui saranno invitati principalmente persone con demenza, familiari e operatori professionali che si potranno incontrare in modo più informale e trascorrere alcune ore in un’atmosfera accogliente e centrata sull’ascolto. Questi momenti vogliono essere spazi di accoglienza e di scambio, dove le fragilità e le privazioni del singolo possono diventare anche forza e ricchezza condivise per riscoprire il gusto dell’incontro al di là dell'isolamento e dello stigma che ancora colpisce le persone affette da demenza.

La malattia di Alzheimer si può affrontare se c'è una maggior sensibilità e consapevolezza da parte di tutti noi, offrendo ai malati e ai familiari il supporto e gli strumenti per vivere la malattia con meno sofferenza, rabbia, delusione e tormento.

 

Si è svolta nel pomeriggio di ieri, presso il Centro di Formazione Professionale ENAIP di Tione, la cerimonia di consegna dei diplomi ai 16 neodiplomati del corso di “Tecnico superiore di cucina e della ristorazione” dell’Alta Formazione Professionale. Il percorso formativo si distingue per il prestigio dei formatori che compongono il corpo docente e per i numerosi riconoscimenti che gli studenti hanno ottenuto negli anni, partecipando a concorsi di livello nazionale ed internazionale. “Il traguardo che oggi avete raggiunto costituisce contemporaneamente un punto di arrivo e uno di partenza – ha spiegato il dirigente generale del Dipartimento istruzione e cultura della Provincia autonoma di Trento Roberto Ceccato – ora siete dei professionisti in grado di interpretare i bisogni di una professione che cambia costantemente e soprattutto siete in possesso di un titolo di studio che vi garantisce ottime prospettive occupazionali”.

Alla cerimonia hanno presenziato inoltre il direttore generale di ENAIP Trentino Massimo Malosiini,  il direttore del Centro Emilio Salvaterra, la Coordinatrice Alta Formazione Laura Fratton e la direttrice dell’ Ufficio pedagogico-didattico formazione professionale Daniela Carlini. Presenti anche numerosi rappresentanti delle associazioni di categoria locali, a testimonianza del valore che il territorio attribuisce a questo progetto formativo.

Il corso, attivo presso la scuola dal 2008, conta ora in totale 75 diplomati, mentre gli iscritti al secondo anno, che termineranno il percorso nel dicembre del 2019,  sono 22. Il piano di studi prevede discipline culturali, scientifiche, tecniche, tecnologiche e due esperienze di praticantato in prestigiose aziende in Italia e all’estero. Gli iscritti hanno l’obbligo di frequenza per almeno l’80% del monte ore complessive e la docenza è composta per almeno il 70% da esperti professionisti. Il percorso prevede lo svolgimento di 3.000 ore in due anni, articolate in 4 semestri. Il diploma finale di tecnico Superiore è valido a livello nazionale ed è equiparato al titolo rilasciato dagli ITS - Istituti Tecnici Superiori. Gli studenti in uscita vantano un esito occupazionale coerente con la figura professionale pari al 100%.

Nelle prossime settimane si aprirà la prossima finestra per le iscrizioni all’anno formativo 2019/2020. Per informazioni dettagliate è possibile visitare il sito web: www.vivoscuola.it/afp  , oppure contattare l’ Ufficio pedagogico-didattico formazione professionale ai seguenti numeri di telefono 0461 494325 – 494314, o all’indirizzo mail: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. 

Eugenio Antolini è sindaco di Tione. Antolini unico candidato alla carica di primo cittadino nel capoluogo giudicariese, sostenuto dalle liste Insieme per Tione e Punto su Tione, è riuscito a battere l'astensionismo. Perchè le elezioni fossero valide bastava che il 51% degli aventi diritto si presentasse alla cabina elettorale. 

L'affluenza, a Tione, è stata del 71,09%. Molto alta, sebbene in calo risopetto al 75,6% della scorsa volta, e comunque sufficiente a garantire ad Antolini la fascia tricolore. 

Lutto nel Partito Democratico del Trentino. È morta nella notte tra venerdì e sabato Anna Pironi. Segretaria del circolo Pd delle Giudicarie, tra i fondatori del partito, ne era membro attivo ed era anche parte dell'assemblea provinciale dem. Qui la vediamo proprio in alcune foto scattate in momenti pubblici o con i colleghi di partito che ne elogiano la positività: "Non si faceva mai prendere dallo scoramento". Il ricordo della segretaria Maestri e della presidente Chilà è quello di una persona "dal forte senso di giustizia, sempre dalla parte dei più deboli, capace di interventi misurati ma profondi". (TGR)

La Banda Sociale di Tione compie 170 anni e per dirla in maniera un po’ desueta sono ben 34 lustri di attività concertistica. L’anno di nascita ufficiale è infatti il 1849. Per festeggiare un traguardo così importante e significativo si è pensato di coinvolgere l’intera cittadinanza della borgata tionese con l’allestimento di una Mostra Fotografica ‘diffusa’ ossia l’esposizione nelle vetrine, di tutte le realtà commerciali, di fotografie storiche della Banda Sociale. È stato anche coniato un simpatico logo dell’anniversario di questi 170 anni.

La carrellata di immagini, in bianco e nero le prime, fino ad arrivare a quelle a colori dagli anni ’70 in poi, è visibile a tutti, basta osservare, passeggiando lungo il viale principale, i vari allestimenti che i negozianti di ben 90 botteghe hanno predisposto per tutto il mese di maggio.

La rassegna fotografica si chiuderà il 1° di giugno, per quella data appunto, gli organizzatori hanno predisposto un Concerto storico che avrà luogo al Teatro Comunale, in via Roma, con inizio alle ore 20.45.

Oltre un secolo e mezzo di storia attraversato dalla Banda, un gruppo di suonatori con strumenti quali gli ottoni: dalla tromba al trombone, le ance: clarinetti e saxofoni, tamburi, piatti e la gran cassa. Negli anni si sono succeduti decine e decine di tionesi che con la passione per la musica hanno saputo creare un sodalizio dove l’impegno per le serate – dopo il lavoro – passate a solfeggiare, prima e a suonare poi, negli scantinati del palazzo un tempo dove c’era la Scuola Elementare di fronte all’attuale Municipio.

Ora la sede della Banda Sociale, rinnovata e molto più ampia si trova all’ultimo piano (mansardato) dello stesso palazzo.

Tanti cittadini, che hanno saputo donare il proprio tempo libero per concerti in varie occasioni: sagra di San Vittore, purtroppo anche in occasioni di funerali, o eventi di carattere comunale e sovraccomunale, nelle passate edizioni dei “Concertoni” nelle diverse zone delle Giudicarie e non solo. 

Ma torniamo alla storia. Quando si costituì il sodalizio bandistico? Ebbene spulciando fra i documenti d’epoca troviamo che la prima Banda di cui abbiamo memoria è grazie a un manoscritto di Guido Boni, “…la nascita della Banda di Tione sia anteriore al 1848, successivamente venne sciolta per i moti politici di quell’anno”. Si legge ancora: “… che, dopo aver festeggiato l’arrivo dei Corpi Franchi Lombardi l’11 aprile di quell’anno fortunoso, venne travolta dagli avvenimenti”.

L’anno successivo, nel 1849, il nuovo imperatore asburgico Francesco Giuseppe, salito al trono il 2 dicembre 1848 all’età di diciotto anni, emanava la rimasta famosa ‘patente’ del 4 marzo 1849 intesa a garantire l’esercizio del diritto di libera associazione e riunione (…) coi riguardi dovuti all’interesse dell’ordine pubblico e di preservare i cittadini dello stato da ogni pregiudizio”.

L’atto ufficiale costitutivo non è mai stato possibile rintracciarlo, ma sulla scorta delle testimonianze e delle considerazioni si valuta il 1849 l’anno fatidico della sua costituzione.

Negli anni, abbiamo accennato, si sono succeduti decine e decine di cittadini, naturalmente non dobbiamo dimenticare i dirigenti, o meglio i cosiddetti “Maestri di Musica” che nel corso di questi decenni hanno diretto con la ‘fatidica’ bacchetta i bandisti.

A venirci in aiuto in questo non facile compito di ricerca dei maestri di banda è unicamente lo storico tionese Guido Boni. Il primo maestro (1857) è … certo Zanetti, cancelli sta alla Pretura di Tione, da un documento del 18 luglio 1886 è ‘istruttore’ un certo Luigi Allimann di anni 24, oriundo francese. Nel 1889 si ebbe la rinascita della Banda che venne diretta dal signor Giuseppe Sacher, maestro di posta in Tione. Succedette poi il signor Antonio Notaris di Porto Valtravaglia, un maestro che veniva dal varesotto. Nel 1899 venne a Tione  causalmente certo Antonio Toffoletto, goriziano. A Toffoletto subentrò Carlo Tagliabue e siamo nel 1900. Quindi a dirigere nel 1906 e il signor Martinello di Trento e ancora – per breve periodo – Francesco Bailo, che muore nel 1912, in un primo momento lo sostituisce il nipote Giuseppe Salvaterra dopodiché è la volta di Innocente Bonomi nel 1919. Nel 1920 la direzione della Banda è in mano a Dario Pellegrini (allievo del maestro Tagliabue). A questo punto è la volta di un periodo di maestri “improvvisati” che poi lasciano il posto ad Albino Marchetti di Bolbeno, valido clarinettista e persona di provata capacità musicale. Dopo un periodo poco felice, per diverse traversie, si  propose a dirigere la Banda il prof. Emidio Carulli, venuto da Trento, musicista di indubbie doti di docente e di direttore. Ci fu poi – negli anni ’60 - Guido Dapreda di Condino, discendente di una famiglia di musicisti e nel 1965 si propose di affidare le redini della Banda al nostro concittadino Vittorio Molinari, buon suonatore di flicorno cantabile, rimase fino al 1990. Il maestro Molinari passò la ‘bacchetta’ a Nicola Benaglia (1990-1996), altro giovane tionese e nel 1996 a dirigere sarà un altro giovane e nuovo maestro, diplomato in clarinetto: Luca Rosa (1996-2005), tionese, poi subentra Armando Molinari anche lui di Tione (2005-2010), quindi Alessio Tasin (2010-2019). E siano al 2019 e a dirigere la Banda è ora il maestro Simone Serafini di Villa Banale. Il suo esordio l’ha fatto proprio in occasione della prima uscita della Banda Sociale nella giornata del 1° maggio.

Oggi la Banda Sociale di Tione è composta da ben 48 bandisti, molti dei quali donne, che settimanalmente si ritrovano per la ormai tradizionale serata di “prove”, comunemente chiamata “Scuola di Banda”, per la preparazione di musiche per Banda che diventano poi repertorio dei numerosi concerti che annualmente tiene per i tionesi e per i turisti durante la stagione estiva possono godere di un sempre rinnovato repertorio bandistico. Infine il presidente Mario Salvaterra desidera ringraziare quanti – in questo periodo – hanno dimostrato interesse collaborando per la migliore riuscita di questo importante traguardo. Appuntamento per tutti lungo il viale principale della borgata e al Concerto Storico del 1° giugno. Auguri Banda!

 

Mercoledì 20 marzo, alle 20.30 il regista giudicariese Stefano Collizzolli sarà a Tione per presentare il suo ultimo film: "Dove bisogna stare". Il film per la sceneggiatura di Stefano Collizzolli e Daniele Gaglianone, arricchito dalla fotografia di Matteo Calore, dal montaggio di Enrico Giovannone, dalle musiche di Walter Magri, Rodolfo Mongitore, Massimo Miride, Giorgio Ferrero, Evandro Fornasier e dalle interpretazioni di Jessica Cosenza, Georgia Borderi, Elena Pozzallo, Lorena Fornasier sta riscuotendo successo di pubblico e di critica in tutta Italia.

 

Di seguito la bella recensione di cineforum.it

C’è un Paese raccontato come terrorizzato dalle migrazioni e violentemente ostile nei confronti dei migranti, una narrazione su cui un ceto politico continua a costruire la propria identità e le proprie fortune elettorali a fronte di un’altra parte di ceto politico che sembra incapace di parlare a un Paese spaventato e sempre più aggressivo. Ma esiste anche un altro Paese, che pratica solidarietà e lotta per i diritti ogni giorno, in maniera spesso informale e non strutturata. Il film racconta quattro donne, Elena, Georgia, Jessica e Lorena, di età diverse, che in luoghi diversi sono impegnate in attività a prima vista assurde per il senso comune o quello spacciato come tale.

Rovesciano lo specchio e raccontano una storia di immigrazione in cui gli immigrati fanno quasi da sfondo, Daniele Gaglianone e Stefano Collizzolli, nel loro documentario Dove bisogna stare, distribuito da ZaLab e nato col supporto di Medici senza frontiere.

Veri protagonisti della loro indagine sono, infatti, non tanto coloro che giunti nel nostro Paese richiedono un aiuto, quanto piuttosto coloro che sono disposti ad offrirglielo. Persone comuni, che, per dirlo con le loro stesse parole, «fanno politica senza sapere di farla», che danno ciò che possono, lottano per i propri ideali e rispondono attivamente a un problema, perché incapaci di voltare semplicemente lo sguardo da un’altra parte.

Protagonisti che sono in realtà tutte donne – Giorgia di Como; Lorena di Pordenone; Elena della Val di Susa; Jessica di Cosenza – i cui nomi compaiono nero su bianco, all’inizio del film, come punti cardinali su una carta dell’Italia. Donne moderne, al passo coi tempi, esempi di forza e determinazione, punti cardinali anche nell’ideologia, che Gaglianone e Collizzolli seguono nelle loro attività, ascoltano nel loro raccontarsi, spalleggiano nella loro presa di posizione.

Non è uno sguardo oggettivo e distaccato, quello dei registi, i quali, come il titolo suggerisce, scelgono da che parte stare, così come le loro eroine, prima di loro stessi, hanno scelto di essere dove era necessario essere. Ritornando sui suoi passi, insomma, Gaglianone si approccia nuovamente al tema dell’integrazione già indagato nel film fiction La mia classe, ma lo fa con lo sguardo e la consapevolezza nuovi, acquisiti in lavori come il precedente Qui, di cui, per altro, corregge il tiro, riducendo il numero di voci presentate e consentendo loro maggior spazio espressivo, con il risultato di una maggiore profondità individuale.

Ecco quindi che in Dove bisogna stare, Giorgia, Lorena, Elena e Jessica oltre ad agire, possono ricordare, rivelare le proprie radici familiari, il proprio passato e vissuto. Per farlo, Gaglianone e Collizzolli si servono di una commistione di stili di ripresa, dal filmato amatoriale, al frame di repertorio giornalistico, senza timore di sporcare l’immagine, così come non hanno timore nello “sporcarsi le mani”. Seguono le loro quattro protagoniste, stando loro a fianco mentre, ingioiellate, si arrampicano su inferriate, alzano la voce per imporre le regole, si informano sulla vita di chi hanno di fronte, camminano nella neve per chilometri, fino a fare dei problemi dell’immigrato, i loro stessi problemi, come dimostra, una su tutte, Jessica con le difficoltà linguistiche e culturali in cui incappa stando a contatto con persone di diversa provenienza.

Anni di presenza attiva che, come dichiarano le stesse donne in una delle scene finali del film, con un interessante sfumare di parole e volti dell’una sull’altra, comporta, come risultato, «non essere né di qua né di là»: non più nella vita di un tempo, non abbastanza per comprendere il vissuto di chi fugge dal suo Paese. Sono loro, ora, a fianco degli immigrati, a sentirsi fuori posto, per aver scelto di stare dove bisogna stare.

Dovrà rispondere di furto aggravato su cose esposte alla pubblica fede e vilipendio di tombe una donna del posto identificata dalla Polizia Locale delle Giudicarie dopo una serie di indagini e accertamenti effettuati presso il cimitero di Tione.

Già da tempo erano giunte segnalazioni alla Polizia Locale ed all’Amministrazione Comunale in merito al reiterato furto di fiori dalle lapidi ed anche alla presenza occasionale sui vialetti del camposanto di escrementi, apparentemente umani, gesti odiosi che danno fastidio a chi si reca in visita ai defunti.

Gli agenti, visto il ripetersi del reato, hanno avviato le indagini per risalire all'autore del reato, grazie all’ausilio di alcune telecamere che l’Amministrazione Comunale aveva fatto installare per poter monitorare continuamente il cimitero.

Nei giorni scorsi la svolta, quando la polizia locale, allertata la vigilia di Pasqua, ha potuto accertare l'ennesima presenza di escrementi umani e, pertanto, delineare, dall'esame dei filmati, i contorni dei fatti.

L’occhio delle telecamere ha infatti ripreso, verso le 6 del mattino del sabato santo, una donna intenta a rubare un vaso di fiori ed in seguito ad espletare bisogni corporali vicino ad una lapide.

Gli accertamenti si sono allora concentrati sui frequentatori del cimitero in orario mattutino e su alcuni movimenti sospetti di vasi che erano stati spostati da una tomba all’altra. Queste ultime attività hanno permesso di identificare con esattezza una donna residente in paese.

La stessa è stata deferita alla Procura della Repubblica per i reati di furto aggravato su cose esposte alla pubblica fede e vilipendio di tombe, un segnale a chi pensasse di emulare queste azioni.

 

Taglio del nastro entro la fine dell’anno per la rinnovata struttura e l’annesso nuovo edificio del Centro Leonia Piovanelli e Maria Roberta Pellegrini di Tione, visitati ieri dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti, dal vicepresidente Mario Tonina e dagli assessori Stefania Segnana e Mattia Gottardi, assieme al presidente della Comunità delle Giudicarie Giorgio Butterini e al sindaco reggente di Tione Eugenio Antolini. La necessità di realizzare una nuova comunità alloggio nasce dalla richiesta delle famiglie che, o per il venir meno della presenza dei familiari, o per l’intensificarsi della complessità nell’assistenza, si trovano nell’impossibilità di prendersi adeguatamente cura dei propri cari con disabilità gravi. Al momento la gestione del servizio, demandata all’Anffas, permette di assistere 23 persone, di cui una dozzina anche per la notte. Vista la valenza sociale del progetto, la Provincia ha voluto proseguire nel percorso di finanziamento della riqualificazione dell’esistente e della costruzione della nuova struttura, una parte del quale ha visto anche l’impegno a bilancio di tutti i comuni delle Giudicarie, assieme a Bim del Sarca e del Chiese, Comunità di Valle, Casse Rurali, altre banche e privati e della stessa fondazione Piovanelli proprietaria dell’immobile e del terreno adiacente.

Il presidente Fugatti e gli assessori hanno sottolineato quanto sia indispensabile confrontarsi sempre con i territori, per trovare condivisione sulle scelte politiche, dato che la realtà locale è conosciuta sempre meglio da chi vi opera. “È fondamentale mantenere i servizi sul territorio, la realizzazione di questo centro è un fatto che risponde ad un bisogno della comunità locale, per la quale centralizzare il servizio sarebbe stato un grave errore” ha detto il vicepresidente Tonina, che già nel 2015 aveva seguito la vicenda di una paventata sospensione del contributo, attraverso un’interrogazione consiliare che portava la sua firma. Anche l’assessore Segnana ha voluto ribadire che è importante non dimenticarsi che “chi vive in prima persona un disagio psichico o fisico già è gravato da enormi problemi, per cui rispondere a questi bisogni non solo è doveroso, ma è indice di attenzione e di vicinanza concreta delle istituzioni provinciali e di quanti hanno impegnato risorse importanti sul progetto, per dare una possibilità in termini di maggiore qualità della vita a chi si trova in stato di necessità”.

L’edificio attualmente in uso, composto da due blocchi collegati da un corpo terrazzato, si trovava in un precario stato di conservazione, non adeguato sul fronte del rischio sismico e con alti costi di gestione a causa della scarsa efficienza energetica. Dal 2016 è iniziata in un’area limitrofa la costruzione di un nuovo edificio e di aree a parcheggio, così da consentire l’assistenza ad un sempre maggior numero di persone. Il centro esistente, messo a disposizione dalla fondazione Piovanelli a partire dagli inizi degli anni ‘80, è più adatto ad accogliere persone con buone capacità motorie, mentre la realizzazione di una nuova comunità è dedicata a persone con elevati bisogni assistenziali, permettendo così di dare una risposta ai bisogni emersi. Di pari passo si è reso necessario un adeguamento della struttura attuale, per garantire un confort migliore a chi vi abita e vi lavora. Gli interventi vanno, infatti, ad aumentare il grado di sicurezza sismica, l’isolazione (con una coibentazione esterna, ma anche attraverso nuovi serramenti) e la sua funzionalità, con una sopraelevazione che permetterà di fruire appieno degli spazi uniformando al contempo l’aspetto architettonico, senza però impattare sul paesaggio. Il nuovo centro sarà collegato all’esistente mediante un percorso “caldo” al piano interrato, per non aggravare nelle stagioni fredde lo stato di salute già precario degli utenti. La vicinanza del nuovo edificio consentirà la condivisione di strutture come la piscina, la palestra, l’aula di musicoterapia e l’aula di stimolazione sensoriale. Alla base del progetto c’è la volontà di incentivare la sensibilità verso i diversamente abili e di favorire e supportare la massima autonomia di soggetti svantaggiati attraverso processi di integrazione e partecipazione. Grande importanza è stata rivolta agli spazi verdi, alla creazione di un ambiente all’aperto sereno e accogliente. Il nuovo edificio ospita a piano terra un ampio atelier laboratorio dove i ragazzi più autonomi possono svolgere attività produttive e manuali, ed uno spazio vendita aperto all'esterno. La costruzione ha bassi consumi energetici, poche necessità di manutenzione nel tempo e si richiama alla tradizione attraverso materiali come legno e pietra locale riletti in chiave moderna, con particolare attenzione al benessere di chi vi abita e alla salubrità degli ambienti. L'ammontare complessivo dell'opera è di poco più di 3 milioni euro, in gran parte provenienti da contributo provinciale e in parte finanziati dalla fondazione Piovanelli e da contributi degli enti pubblici locali, banche e privati.

Nel fine settimana appena trascorso, durante i controlli finalizzati alla verifica della copertura assicurativa dei veicoli, effettuati dalla Polizia Locale delle Giudicarie, gli operatori si sono imbattuti nella zona di Tione in un veicolo Alfa Romeo 147 intestato ad un pregiudicato calabrese residente a Trento. Alla guida del veicolo, bloccato dopo un breve inseguimento, nei pressi dell’abitato di Saone, vi era una donna 27enne romena, anch’essa residente a Trento.

Le verifiche effettuate sul veicolo e sulla conducente hanno permesso di accertare come il primo non fosse coperto da assicurazione da oltre un anno e la seconda non avesse mai conseguito la patente di guida.

Sono state elevate complessivamente sanzioni per quasi 7000 euro e l’autovettura è stata sequestrata.

I militari della Stazione Carabinieri di Tione di Trento, chiamati in supporto tramite la centrale operativa della Compagnia Carabinieri di Riva del Garda, hanno inoltre identificato un cittadino tunisino, passeggero a bordo del veicolo , irregolare sul Territorio Nazionale, procedendo con gli adempimenti di Legge.

Si terrà a Tione giovedì 21 marzo presso la sala Sette Pievi della Comunità delle Giudicarie a Tione la serata "Com'è andata a scuola? Dialogo tra insegnante e alunno. Come credere in se stessi possa aiutare a raggiungere traguardi straordinari è il filo conduttore della Storia di un bambino speciale. 

La serata organizzata dall'associazione Il Pesciolino Rosso da anni impegnata nel cercare di aiutare i giovani in collaborazione con l'Associazione Quadrifoglio ha avuto il Patrocinio della Comunità delle Giudicarie.

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