Il pisano Maro Cristiani, amico di parecchi convalligiani, se n’è andato all'età di 92 anni. Veniva a Storo ai Convegni legno anni 90 ed era solito frequentare Merano all’Ippodromo di Maia a settembre. Lo si ricorda in paese anche per come omaggiava con spille e berettino rosso i ragazzini che con vespette lo affiancavano nella zona di Storo. Maro lascia l’anziana moglie, due figli e diversi nipoti.
STORO. Da queste parti Maro Cristiani si era fatto conoscere una trentina di anni fa quando il cavaliere Angelo Ferretti organizzava e gestiva convegni sul comparto legno. Apparteneva all’ambiente Ferrari di Maranello ed era considerato di casa tanto che di quelle vetture a Ghessano, suo quartier generale, ne aveva tre.
Maro Cristiani, personaggio noto tanto nel pisano che a Merano e in Valle del Chiese dove aveva parecchie amicizie, s’è andato a 92 anni. “Era signore in tutto e con tutti – dice di lui chi lo ha conosciuto. - Mai faceva pesare queste sue risorse.” Saliva volentieri nelle realtà trentina ed atesina, una sua passione era il mondo ippico per cui a settembre era sempre presente all’ippodromo di Maia a Merano.
Imprenditorialmente parlando, si era fatto e formato da solo, per anni era stato tra l’altro proprietario e gestore del bagno Pappafico, a pochi passi dalla ex colonia trentina Poa di Calambrone, comprendente ristorazione e attrazioni musicali con la presenza di voci di primissima grandezza. Tra le sue intenzioni c'era stato anche il desiderio di predisporre, nei fine settimana, trasferimenti quasi a costo zero tra questa valle trentina e il suo Pappafico a Marina di Pisa. Era poi lui che dava le carte nei vari Concorsi di Bellezza a Sant Vincent, con il popolare giornalista Sandro Paternostro. Imprenditore, e prima ancora ds nel Verona Calcio nel corso della gestione di Saverio Garonzi di cui si ricorda lo storico tracollo nel 1973 all’ultima di campionato del Milan di Nereo Rocco al Bentagodi con relativo sorpasso e scudetto della Juve all’Olimpico contro la Lazio.
In valle giungeva sempre al volante di fiammanti Ferrari, il suo arrivo coincideva con scene quasi da film. “A bordo di quell'abitacolo – così qualcuno lo ricorda - arrivava all'edificio Enaip ora Auditurium dove si teneva il Convegno coordinato dal volto tv Roberto Bencivenga. Il signor Maro omaggiava i ragazzini che in sella a vespette lo affiancavano. Cappellino rosso e tradizionale cavallino a forma di spilla, il simbolo argentato che li faceva sentire importanti.”
La funzione funebre si è svolta domenica 25 luglio nella sua Toscana, ma una messa sarà prossimamente demandata da queste parti all’arciprete delle Unità pastorali Sacra Famiglia e Madonna delle Grazie don Luigi Mezzi.