Depositata, nella giornata di ieri, un’interrogazione a firma della Consigliere provinciale Katia Rossato, che ha così dichiarato:
“Sfortunatamente, il problema dello smaltimento illecito di rifiuti accomuna il mondo intero e non risparmia nemmeno un territorio come il nostro, che tanto è debitore ad ambiente e natura. Maleducazione e inciviltà sono infatti “malattie” diffuse, anche in Trentino.
In particolare, grazie a numerose segnalazioni provenienti da privati cittadini e da virtuose organizzazioni di volontariato attive nella lotta all’inquinamento ambientale, sono venuta a conoscenza dell’esistenza di un vero e proprio “problema rifiuti” all’interno e nei pressi del lago di Santa Massenza.
A quanto sembra, gran parte del problema deriverebbe dall’azione della Roggia di Padergnone – corso d’acqua immissario del lago – che, complici le precipitazioni, catturerebbe i rifiuti depositati nei suoi pressi per trascinarli verso il lago con la forza della corrente.
Il problema era in effetti già noto alle strutture amministrative competenti che avevano quindi provveduto all’installazione di una “ruota ecologica” in corrispondenza della foce del torrente, la quale – auto-alimentata dalla corrente – filtrava con efficacia le acque, accumulando i rifiuti in una zona accessibile agli addetti alla pulizia ed impedendo così che gli stessi si riversassero nel lago.
I sempre più frequenti nubifragi accompagnati dagli improvvisi e pericolosi incrementi di portata di fiumi e torrenti, hanno però più volte messo a dura prova la tenuta degli argini, arrivando in troppi casi a causare esondazioni e alluvioni.
Questo ha comportato una dovuta riflessione in capo agli organi deputati alla gestione dei corsi d’acqua che – al fine di garantire la sicurezza dei cittadini – hanno deciso per la rimozione di tutte quelle opere che potessero in qualche modo costituire un ostacolo allo scorrimento dell’acqua, aumentando il rischio di esondazione. Tra queste è stata individuata la ruota ecologica di Padergnone (comune di Vallelaghi) che – sul finire di Settembre – è stata rimossa.
Ora, se prioritario e urgente è scoraggiare il rischio di alluvione, altrettanto importante per un territorio come il nostro è garantire ai cittadini e all’ecosistema un ambiente salubre e curato. È una questione di salute, ma non solo, in quanto la stessa immagine del Trentino di cui andiamo fieri si regge sull’idea di un territorio per quanto possibile incontaminato, dove la società si sviluppa in sinergia con l’ambiente, e non in contrasto con lo stesso.
Per questo ho ritenuto doveroso interrogare la Giunta provinciale per sapere se la stessa abbia intenzione di attivarsi presso le strutture competenti al fine di stimolare la ricerca di soluzioni alternative alla “ruota ecologica” rimossa, agendo magari su più fronti, anche all’origine del problema.
Iniziative di educazione ambientale, installazione di sistemi di video-sorveglianza, azioni di repressione degli illeciti, ispezione e setacciamento del terreno circostante il corso d’acqua (per eliminare i depositi di rifiuti cumulatisi nel tempo), sono tutte possibili misure che, se adottate in modo coordinato da Comune e Provincia, possono portare alla soluzione del problema, restituendoci l’immagine di una Valle dei Laghi e di un Trentino dove uomo e natura si valorizzano nel rispetto reciproco”.