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Fri, Oct

Finanziato il rifacimento della rete di distribuzione dell’acquedotto a Verdesina

Porte di Rendena
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PORTE DI RENDENA. Il progetto di rifacimento reti e infrastrutture dell’acquedotto di Verdesina verrà finanziato all’80% dalla Provincia. Il lavoro è stato presentato dal Comune di Porte di Rendena e la spesa ammessa al contributo provinciale è di 599.385,45. Su questa cifra è stato concesso il contributo percentuale, per una somma finale pari a 479.508,36 Euro. Il sindaco Enrico Pellegrini spiega: «C’è grande soddisfazione da parte dell'amministrazione comunale, perché questo è un intervento prioritario della legislatura data l'importanza del servizio erogato. Ringraziamo l'assessore Gottardi e la Giunta provinciale per la concessione del finanziamento».

 

 

Il progetto prevede la sostituzione delle rete di distribuzione dell’acqua nell’abitato e, come si legge nella deliberazione della Giunta provinciale: «Emerge che l’intervento è urgente perché le tubazioni presenti sono vecchie e realizzate con materiali non più idonei ai nuovi standard, inoltre hanno perdite con conseguente notevole spreco di acqua potabile e continui interventi di riparazione e manutenzione. Sia le saracinesche (poste in vari punti dell’acquedotto e per le quali non vi è attualmente possibilità di chiudere i vari ramali comportando grossi disagi e difficoltà nel caso di riparazioni o manutenzioni) che i collettori, presentano segni di degrado stante la vecchiaia degli stessi e date le caratteristiche dell’acqua particolarmente ferruginosa». L’intervento è stato valutato positivamente, dal punto di vista tecnico e di congruità dei costi, dall’Agenzia provinciale per le opere pubbliche – Servizio opere ambientali.

 

Il finanziamento è uno di quelli concessi all’interno del "Fondo per gli investimenti programmati dei Comuni". Una parte di tale Fondo costituisce il “Fondo di Riserva”, che è destinato a integrare le risorse già assegnate, con lo scopo di finanziare le spese urgenti, incluse quelle necessarie al superamento di situazioni di grave svantaggio e per la fornitura di servizi essenziali.