Don Ivo Leonardi si è spento sabato 26 novembre, nella Casa di Riposo “San Vigilio Fondazione Bonazza” di Spiazzo Rendena, aveva 92 anni. Era nato a Preore. Venne ordinato sacerdote a Trento nel 1954. Fu poi vicario parrocchiale a Rovereto S. Maria (1954-1958), poi parroco a Raossi (Vallarsa 1958-1964), Trento S. Martino (1964-1977), sacrista della Cattedrale di Trento e archivista del Capitolo (1977-1990), infine cappellano all’ospedale di Tione (1990- 1997), cappellano alla APSP di Spiazzo (1997-2012) e alla fine residente nella stessa Casa di Riposo dal 2012. Il funerale sarà celebrato a Preore, domani martedì 29 novembre alle 14.30.
Ma chi era don Ivo Leonardi? Una persona molto alla mano e molto perspicace, amava soprattutto la sua ‘mission’ di sacerdote che l’ha visto impegnato nelle diverse parrocchie nei sui oltre 70 anni di prete. Inoltre ha dedicato molto tempo nell’Archivio Diocesano di Trento con un lavoro certosino ha infatti trascritto tantissime pergamene in latino dall’anno 1000 al 1600, in maggior parte tradotte dal latino in italiano. E sono circa un migliaio le pergamene custodite nell’archivio Paolo Scalfi Baito delle Regole. Quando l’hanno ricoverato nella APSP di Spiazzo i suoi fratelli: Ugo Marcello e Alberto hanno raccolto tutto il materiale che don Ivo custodiva nella Canonica a Tione – consistente in ricerche e libri e donandoli alla “Comunità delle Regole Spinale e Manéz”.
Ora ammontano a oltre 5mila i libri da catalogare che don Ivo ha ceduto alle Regole come si evince dalla lettera firmata dai fratelli.
Nel periodo in cui fu Cappellano a Spiazzo ha raccolto – in un manoscritto - di 6/7 quaderni di filastrocche e pensieri degli ospiti che soggiornavano nella Casa d Riposo, trascrivendo anche i ‘testi’ delle lapidi dei cimiteri.
Il giorno della 1a Messa – nel 1954 - celebrata nel suo paese natale a Preore, il sindaco di allora Giuseppe Ballardini, gli ha consegnato un volume del Vangelo e della Sacra Bibbia, quale riconoscimento.
Don Ivo e stato un vero e proprio ‘fenomeno’ nella trascrizione delle pergamene tanto da diventare un esperto e poter insegnare al prof. Mario Franco Bianchini, noto ‘traduttore di pergamene’ ad acquisire le molte e delicate tecniche di traduzione e trascrizione di questi antichi scritti. Nell’archivio intitolato a Paolo Scalfi Baito vi è una fotografia unica dei due donatori Paolo Scalfi e don Ivo Leonardi “Ziprianon”.
Non ultimo, è da ricordare la grande passione letteraria di cui andava molto fiero, la realizzazione di un Vocabolario Greco/Italiano con i termini che nella nostra lingua derivano appunto dal Greco, sottolineando come il nome di termini, diventati di uso comune nella nostra lingua, sostantivi per lo, più fossero relativi all’ambito della medicina e della chirurgia