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Sun, Sep

Alle spalle di Nadir Cavagna, Alex Baldaccini e Francesco Puppi, terzo posto assoluto stra meritato per l'Atletica Valchiese con Alberto Vender, Luca Merli, Marco Filosi che vale l'argento nei Campionati assoluti staffetta di corsa in montagna.

La Francia dei fratelli Fine e dell’intramontabile Rancon sovverte i pronostici della vigilia, vince il Trofeo Vanoni 2020 e si porta a casa il trofeo. Con con un’epica rimonta il terzetto del Valle Brembana composto da Nadir Cavagna, Alex Baldaccini e Francesco Puppi chiude al secondo posto e conferma il titolo tricolore 2019. Alle spalle dei biancorossi bergamaschi terzo posto stra meritato per Alberto Vender, Luca Merli, Marco Filosi. Grazie a questi ragazzi la giovanissima squadra del Valchiese ha fatto tremare i big nazionali della specialità. 

Alle loro spalle l'Atletica valli Bergamasche Leffe di Cesare Maestri, Chevrier, Spada e la Gran Bretagna di Douglas, Hanna e Mounsey.   

 

C'è stato lo spazio per crederci, davvero. Per poco l'Atletica Valchiese non confezionava un duplice sgambetto alle due corazzate della corsa in montagna italiana, l'Atletica Valle Brembana e l'Atletica Valli Bergamasche del trentino Cesare Maestri. Alberto Vender, Luca Merli e Marco Filosi hanno interpretato da assoluti protagonisti il Trofeo Vanoni, il classicissimo appuntamento autunnale che a Morbegno metteva in palio il titolo tricolore di staffetta.

Sin dalla prima frazione - con Vender capace di segnare il miglior tempo italiano di giornata - il terzetto allenato da Ennio Colò ha fatto vedere i sorci verdi agli avversari per la sfida tricolore e se è vero che nel finale la formazione francese ha preso il largo, dietro la canotta biancazzurra è stata costantemente in linea per centrare il traguardo tricolore, almeno prima che monsier Francesco Puppi si inventasse un numero dei suoi per riprendere nel finale dell'ultima frazione un generosissimo Marco Filosi. Mancavano 300 metri al traguardo: un tratto pianeggiante in cui la maggior velocità di Puppi ha avuto la meglio sulla stanchezza del "Condor" di Praso. Ma questo nulla toglie all'impresa dell'Atletica Valchiese che come confessato dallo stesso Colò, "con l'argento di Morbegno si suggella l'incredibile salto di qualità palesato in questi mesi da tutti i tre ragazzi, capaci di grandi risultati in gara e di altrettanti successi nello studio e nella vita quotidiana".

 

La classifica

Cesare Maestri ai Mondiali di corsa in montagna di Villa La Angostura, in Argentina conduce una gara da protagonista che vale l’argento. Sempre nelle posizioni di testa, viene battuto di appena otto secondi dallo statunitense Joe Gray, mentre la formazione italiana è di bronzo. L’ingegnere giudicariese dell’Atletica Valli Bergamasche Leffe, 26 anni compiuti tre giorni fa, si regala il suo primo podio iridato individuale, bissando lo stesso piazzamento della scorsa stagione agli Europei. «È un sogno che si realizza - conferma Maestri all'arrivo  - e sono davvero contento, anche se per l’oro è mancato veramente poco. Un’emozione bellissima. Non era facile correre sotto il diluvio, tra fango, vento e freddo, ma ci ho creduto fino alla fine. Lo statunitense Gray è andato via sulla parte più dura della salita, quindi ho notato che nei tratti più scorrevoli riuscivo a rientrare, però tra le curve della discesa non lo vedevo bene. Era una sfida anche con il terreno scivoloso, con il freddo che si faceva sentire sulle braccia, e poi c’era da attraversare due volte un torrente. Ma è il bello della corsa in montagna, ci sono tante variabili e vanno sapute interpretare. Nell’ultima parte ho recuperato, finché a un chilometro dall’arrivo sono caduto, ma può succedere e va bene così”. “Quella di oggi è la gara che si sogna per tutto l’anno e che dà un senso a tutto l’impegno dei mesi precedenti - prosegue - per ripagare la grande passione delle tante persone che ci sono dietro il movimento. Nella vita di tutti i giorni lavoro in un’azienda che si occupa di energie rinnovabili, ma anche grazie a loro trovo sempre il tempo per allenarmi. Dopo l’infortunio in primavera, è stata una stagione in crescendo con il quinto posto agli Europei seguito da altri buoni risultati».

 

 

Su indicazione del responsabile tecnico della corsa in montagna, trail e ultradistanze Paolo Germanetto, di comune accordo con la direzione tecnica federale, sono stati ufficializzati i 16 convocati per i Campionati Europei di corsa in montagna in programma a Zermatt, in Svizzera, domenica 7 luglio 2019. Tra i selezionati ci sono Cesare Maestri (Atl. Valli Bergamasche) e Martin Dematteis (Corrintime), rispettivamente argento e bronzo individuale nell'edizione dello scorso anno a Skopje, rassegna nella quale gli azzurri hanno monopolizzato il podio e conquistato il titolo a squadre. Presenti anche l'oro del 2017 Xavier Chevrier (Atl. Valli Bergamasche) e la tre volte argento (2009, 2010 e 2013) Valentina Belotti (Atl. Alta Valtellina). In chiave giovanile non mancherà la campionessa europea under 20 del 2018 Angela Mattevi (Atl. Valle di Cembra). Prima della partenza, gli azzurri saranno in raduno da venerdì 21 a sabato 29 giugno a Fiera di Primiero (Trento). 

 

 

I convocati ai Campionati Europei di corsa in montagna Zermatt (Svizzera), 7 luglio 2019

 

UOMINI

 

Seniores

Xavier Chevrier (Atl. Valli Bergamasche)

Martin Dematteis (Corrintime)

Cesare Maestri (Atl. Valli Bergamasche)

Davide Magnini (All. Valli di Non e Sole)

 

Under 20

Alain Cavagna (Atl. Valle Brembana)

Alessandro Crippa (Atl. Alta Valtellina)

Luca Merli (Sa Valchiese)

Massimo Zucchi (Freezone)

 

DONNE

 

Seniores

Valentina Belotti (Atl. Alta Valtellina)

Erica Ghelfi (Pod. Valle Varaita)

Alessia Scaini (Atl. Saluzzo)

Elisa Sortini (Atl. Alta Valtellina)

 

Under 20

Angela Mattevi (Atl. Valle di Cembra)

Katia Nana (Pol. Albosaggia)

Elisa Pastorelli (Atl. Lecco-Colombo Costruzioni)

Chiara Sclavo (Asd Dragonero)

E' stato un Dolomiti di Brenta Trail all'insegna delle rivincite. Sul secondo gradino del podio lo scorso anno, hanno trionfato sul traguardo nei pressi del lago di Molveno sia Christian Modena con un arrivo ex aequo col veterano Gianni Penasa nella sfida più attesa sui 64 chilometri, sia il polivalente atleta di casa Federico Nicolini, che ha dominato con autorità dal primo all'ultimo metro la competizione short sui 45 km. Riscatto e straordinaria rimonta in discesa poi per la trevigiana Silvia Serafini che ha fatto sua la 45 km ladies, mentre nella lunga femminile si è imposta la bergamasca di Albino Cinzia Bertasa, al comando sin dalle prime battute. 
Grande successo organizzativo dunque per la seconda edizione della competizione organizzata dal consorzio Molveno Holiday e da Trentino Trail Running, che ha visto complessivamente al via 650 corridori del cielo, provenienti da tutta Italia e da 12 nazioni, seppure il meteo non sia stato particolarmente clemente in quanto a visibilità in quota.
Insolito per una competizione di 64 km e 4280 metri di dislivello l'esito finale, con un arrivo a pari merito fra l'esperto di competizione lunghe Christian Modena, quotato atleta di Mori, e il veterano Gianni Penasa, ex ciclista della Val di Sole e con un legame particolare con questo evento che aveva battezzato in una precedente edizione sperimentale. I due hanno percorso assieme ad un gruppetto di 8 atleti i primi chilometri, quindi hanno forzato il ritmo nei pressi di Tovel, conquistando la testa della corsa e mantenendo la leadership nei vari passaggi al rifugio Graffer (33,5 km), rifugio Casinei (38,6 km), rifugio Tuckett (41,4 km), rifugio Pedrotti (48,8 km) e rifugio Croz dell'Altissimo (55,5 km). Dopo 64 km di fatica la coppia è giunta a Molveno, facendo registrare il tempo finale di 7h48'08", ma l'aspetto curioso è che anche la lotta per il terzo gradino del podio vede un ex aequo, visto che l'altoatesino Alfred Psenner e il modenese Roberto Viliotti hanno concluso assieme con il tempo di 7h58'29", con il sudtirolese bravo a recuperare nel finale, superando Samuele Bertò del Brenta Team (alla fine quinto) e ad agganciare Viliotti.

Federico Nicolini DBT 

Prestazione da record poi per l'azzurro di sci alpinismo Federico Nicolini, che ha dominato la prova short sui 45 km e 2850 metri di dislivello, sin dai primi chilometri, staccando subito il rivale Luca Miori, che lo aveva battuto lo scorso anno, ed andando in straordinaria progressione sino al traguardo, concludendo la sua prova con il tempo di 4h40'09", di ben 18 minuti inferiore rispetto a quello fatto registrare da Miori dodici mesi fa. L'atleta della Valle dei Laghi ha invece portato a termine la sua prova dopo 21 minuti dal vincitore, mentre in terza e quarta posizione troviamo i due alfieri dell'Atletica Trento Francesco Baldessari e Fabiano Roccabruna, a seguire Matteo Perli ed Alessandro Giovannini.
Senza storia anche la sfida lunga femminile, che ha avuto una protagonista indiscussa, la bergamasca di Albino Cinzia Bertasa, sempre al comando e autrice di un buon tempo finale di 9h50'02". Alle sue spalle Daniela Montelli, giunta dopo 19 minuti e la norvegese Frida Strand Kristoffersen, a 40 minuti.

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La sfida più emozionante fra le 4 in programma sulle Dolomiti di Brenta è stata senza dubbio la short femminile (45 km e 2850 metri di dislivello), che ha visto trionfare la trevigiana Silvia Serafini, capace di chiudere la prova con il tempo di 6h06'49", precedendo di 6 minuti e 30 secondi la polacca della Valetudo Wiktoria Piejak, andata letteralmente in crisi nell'ultima parte di gara e soprattutto in discesa. La forte atleta che gareggia in Italia è stata al comando per quasi tutta la gara, facendo registrare un vantaggio di oltre 8 minuti sulla Serafini al rifugio Graffer, e cedendo secondi su secondi nei chilometri successivi, fin quando la Serafini in discesa ha dato il tutto per tutto riuscendo a raggiungerla e a staccarla. Sul terzo gradino del podio è poi giunta Federica Iachelini, con un ritardo di 21 minuti, quindi Marta Miglioli e la rendenese Cinzia Franchini.

Di corsa o di passo veloce, a staffetta o da soli, sino ad oltre 3000 metri di quota, ai piedi dell’imponente Punta Taviela: ecco il nuovo Vertical Pejo 3000, la grande novità della lunga estate di Peio. L’atteso evento, organizzato dalla neonata associazione Val di Sole Running Team, con la preziosa collaborazione del Comune di Peio, Consorzio Turistico PEJO 3000, Pejo Funivie ed APT Val di Sole, si svolgerà domenica 1 settembre 2019 con partenza alle ore 9 dalla centralissima Piazza Monari di Cogolo a 1160 metri di altitudine ed arrivo sulla dorsale di Punta Taviela, poco sopra l’arrivo della funivia Pejo 3000, a quota  3.060 metri e dopo ben 11,5 km di lunghezza e 2000 metri di dislivello. Dal centro del paese si raggiunge zona “Planet” per prendere la storica “via dei Cavai”, poi per vecchi sentieri tra muretti a secco e prati si raggiunge il borgo di Peio Paese, dove sarà allestito un piccolo ristoro per gli atleti . Si attraverserà quindi il suggestivo paesino per raggiungere la località San Rocco e tramite ripidi sentieri si arriverà al rifugio Scoiattolo con ristoro, zona spettatori e zona cambio per chi farà la staffetta. Seguendo la panoramica e storica via dei Monti si raggiungerà poi il rifugio Doss dei Cembri, dove ci sarà un ristoro e una zona spettatori; da qui si seguirà il sentiero della Val della Mite e si giungerà all’arrivo posizionato a quota 3060 metri, poco sopra l’arrivo della Funivia Pejo 3000. Il ritiro dei pettorali è previsto presso la piazza Monari, presso l’ufficio di gara a partire dalle ore 7.00 fino alle 8.30. Briefing obbligatorio con il Direttore di Gara per tutti gli atleti alle ore 8.30 presso la zona di ritiro pettorali. I concorrenti potranno poi scendere a valle con gli impianti di risalita, messi a disposizione gratuitamente dalla Pejo Funivie, nonché con le apposite navetta da Peio Fonti a Cogolo. Il pranzo è previsto dalle ore 12.30 alle 14.30 presso la località Plaze  a Cogolo (2 minuti dal grande parcheggio centrale). La gara individuale sarà anche valida per la classifica generale del Trentino Vertical Circuit, importante challenge provinciale che comprende altre tre impegnative gare ( Roncon Vertical, Rosetta Verticale e Vertical Trento Bondone); gli atleti iscritti alla gara individuale dovranno coprire l’intero percorso mentre la gara a staffetta, con partenza contemporanea alla prova individuale ed aperta a coppie di atleti dello stesso sesso e miste, prevede uno spettacolare cambio presso il Rifugio Scoiattolo - arrivo cabinovia Tarlenta: qui sarà allestita una corsia dedicata ai staffettisti.

Particolarmente attesi i due atleti vincitori l’anno scorso in Valletta di una gara simile (il Vertical Vioz ): il polivalente atleta di Vermiglio Davide Magnini, componente di spicco della Nazionale italiana di sci alpinismo e particolarmente emergente anche nella corsa in montagna, nonché Paola Gelpi, maestra di sci e sky runner comasca da anni residente in Val di Sole. Nel luglio 2018 Magnini e Gelpi si imposero nella gara che arrivò comunque, causa maltempo, a Pejo 3000 e non al rifugio Vioz Mantova come originariamente previsto. Ora i due forti atleti sono i principali favoriti del pronostico anche nella nuova gara ideata dal Val di Sole Running Team, sodalizio nato la primavera scorsa per dare a tutti gli appassionati di corsa solandri un gruppo di appartenenza. Diventare membri di ASD Val di Sole Running Team, presieduto da Marianna Daldoss, può essere un modo per allenarsi insieme, conoscere nuovi posti dove correre e, per chi ancora non lo è, innamorarsi e diventare dipendenti della corsa. La Società offre la possibilità di tesseramento Fidal e Kisky per i più competitivi e di avere una tessera sociale per chi è appassionato di corsa o vorrebbe diventarlo L’iscrizione al Vertical Pejo 3000  può essere effettuata tramite sul sito dell’associazione www.valdisolerunningteam.it  oppure il giorno della gara stessa.

 

Il trentino Alberto Vender (Atletica Valchiese) si è confermato profeta in patria e principe della Valle del Chiese Run: dopo aver trionfato nell'edizione inaugurale di dodici mesi fa si è ripetuto stamane sul tracciato disegnato sull'Altopiano di Boniprati, precedendo il bresciano due volte campione iridato Alessandro Rambaldini (Atletica Valli Bergamasche). Al femminile la vittoria è andata alla fassana Arianna Pasero, portacolori dell'Atletica Valle di Cembra.

 

Una giornata piuttosto soleggiata ha fatto da scenario all'atto di apertura stagionale della corsa in montagna trentina, con la ChieseRun chiamata ad inaugurare il cammino della diciannovesima edizione del Gran Premio Montagne Trentine Dolomiti Energia e del Trofeo Scoiattoli Trentini dedicato agli under 18. Una giornata, quella allestita con puntualità dall'Atletica Valchiese, che ha simboleggiato alla perfezione il momento di passaggio tra la stagione invernale e quella estiva, con le cime dei primi contrafforti del Gruppo dell'Adamello ancora imbiancate di neve ed i pascoli di Boniprati - Altopiano a 1150 metri di quota nel territorio comunale di Pieve di Bono - Prezzo - punteggiati da una miriade di fiori.

 

Località nuova per la ChieseRun, nell'intento da parte degli organizzatori di portare a conoscere anno dopo anno diverse bellezze della Valle del Chiese, un palcoscenico dell’outdoor collocato tra il Lago d’Idro, la Val di Fumo e le Dolomiti di Brenta, nel Trentino occidentale. Ne ha guadagnato anche lo spettacolo con l'accesa sfida al maschile che ha visto Rambaldini - campione mondiale long-distance nel 2016 e 2018 - tentare la fuga nella prima salita, con il padrone di casa Vender capace di chiudere il gap nel finale e di prendere definitivamente il largo nella discesa conclusiva, per presentarsi con margine sul traguardo di Boniprati, tagliato in 42'18 dopo i 9,5 chilometri con 600 metri di dislivello del percorso. Ed il vantaggio accumulato ha reso indolore - se non per qualche abrasione sulle gambe - la caduta di cui è stato vittima proprio all'ingresso del rettilineo d'arrivo, scivolando su un ponticello ligneo che avrebbe poi tradito anche il compagno di squadra Luca Merli (Atletica Valchiese), terzo e primo tra gli juniores (under 20). Nel mezzo, staccato di 20" da Vender, si è dunque inserito Rambaldini, di fatto un vicino di casa, visto che vive ad Idro, a pochi chilometri di distanza dal campo di gara, appena al di là del confine tra le province di Trento e Brescia. Ai piedi del podio, ha quindi trovato posto l'altro bresciano Davide Danesi (GP Pellegrinelli), con i due trentini Emanuele Franceschini (Us Quercia Trentingrana) ed Enrico Cozzini (Gs Fraveggio) in quinta e sesta piazza.

 

Vittoria senza possibilità di appello per le avversarie invece per Arianna Pasero: la ventenne di Moena, campionessa italiana under20 in carica di staffetta insieme ad Angela Mattevi, ha infatti interpretato in perfetta solitudine il percorso ridotto per le categorie femminili e gli over 60 (7,5K per 450 metri di dislivello), fermando il cronometro sul 47'16 con oltre 2' di margine nei confronti della più esperta Mirella Bergamo (Gs Valsugana Trentino) mentre Elena Sassudelli (Atletica Trento) ha completato il podio rosa di giornata.

 

Sono stati oltre 300 gli iscritti a questa seconda edizione della ChieseRun e tra loro anche molti under 18 che hanno animato le prove giovanili del Trofeo Scoiattoli Trentini: tra gli allievi (under 18) il primattore è stato il padrone di casa Massimiliano Berti (Atletica Valchiese), imitato al femminile dall'altoatesina Lisa Kerschbaumer (SportClub Merano), mentre tra i cadetti (under 16) ad imporsi sono stati Mauro Dallapiccola (Atletica Valle di Cembra) ed Emily Vucemillo (SportClub Merano), con Mikael Bazzoli (Gs Bondo) e Jennie Rizzi (Gs Trilacum) a primeggiare tra i ragazzi (under 14).

 

La ChieseRun ha così aperto al meglio il programma degli eventi primaverili ed estivi della Valle del Chiese, un territorio che nelle prossime settimane - domenica 19 maggio - saluterà a Baitoni la terza edizione dell’insolito triathlon a staffetta articolata nelle prove di mountain bike (12Km con 700metri di dislivello), corsa in montagna (7Km con 500 metri di dislivello) e di volo in parapendio dai 1.570 metri slm della partenza ai 370 metri dell’arrivo. Insomma, l’arrivo della bella stagione rilancia le possibilità di svago in Valle del Chiese a cominciare proprio dalle attività outdoor. E sempre in tema di corsa in montagna va ricordata la seconda edizione della Forte Corno Run in programma il 29 giugno a Valdaone, gara gemellata alla ChieseRun.

 

LE PAROLE DEI PROTAGONISTI

 

Alberto Vender (Atletica Valchiese, vincitore) - "Vincere in casa ha sempre un sapore particolare: ci tenevo a fare bene anche in questa seconda edizione della ChieseRun visto che si disputava davvero a due passi da casa, a Pieve di Bono. La sfida con Rambaldini è stata accesa: ha provato ad allungare subito ma in discesa sono riuscito a chiudere il buco e a scappare a mia volta. Ora mi concentrerò sulla TrentaPassi (5 maggio a Marone) e sul Trofeo Nasego di Casto che il 19 maggio assegnerà i titoli tricolori di lunghe distanze"

 

Alessandro Rambaldini (Atletica Valli Bergamasche, secondo classificato) - "E' stata una gara sorprendente, in uno scenario di grande impatto che non conoscevo, pur abitando a pochi chilometri da qui. Vender ha giocato al meglio le proprie carte, ci ho provato ma sulle distanze brevi ne ha più di me e lo si è visto nel finale. Sono comunque soddisfatto della mia prova, ed ora proseguirò il cammino verso i Mondiali di Trail di giugno".

 

Arianna Pasero (Atletica Valle di Cembra, vincitrice) - "Ho voluto attaccare subito e non ho trovato grande resistenza, potendomi così godere fino in fondo il successo ed anche l'ambiente circostante, di grande pregio. Iniziare con la vittoria è il massimo che potessi chiedere: non posso che ringraziare il mio allenatore Ivano Pellegrini ed Antonio Casagrande, presidente dell'Atletica Valle di Cembra che ci mette nelle migliori condizioni per rendere al massimo".

 

Fulvio Viesi (Presidente FIDAL Trentino) - "Se il buon giorno si vede dal mattino, il 2019 del Gran Premio Montagne Trentine Dolomiti Energia sarà esaltante: la ChieseRun si è rivelata un successo grazie al formidabile impegno dell'Atletica Valchiese. Abbiamo vissuto una giornata di grande sport in uno scenario ambientale preziosissimo, un'autentica perla. Non credo ci potesse essere promozione migliore per la disciplina e per il territorio".

 

Daiana Cominotti (Presidente Consorzio Turistico Valle del Chiese) - Con la ChieseRun abbiamo aperto il calendario delle attività estive, che quest’anno sarà articolato in decine di eventi legati alla natura, alla gastronomia, alla cultura e naturalmente alle attività outdoor: dalla mountain bike al canyoning, dal parapendio al boulder sino alle adrenaliniche esperienze al Breg Park di Breguzzo cui fanno da contraltare le rilassanti camminate in quota e sul fondo valle. In questo contesto di inserisce l’Altipiano di Boniprati area certamente ideale per le famiglie. Come Consorzio siamo pronti a sostenere il lavoro organizzativo di Pro Loco e Associazioni con le necessarie attività di promozione e comunicazione.

 

Attilio Maestri (Sindaco di Pieve di Bono - Prezzo) - Oggi abbiamo avuto la conferma della polivalenza di Boniprati come area in grado di ospitare eventi sia agonistici sia destinati alle famiglie. Certamente un bel impulso sul piano turistico considerando le 500 persone presenti. Eventi come questi, possibili grazie alla sinergia di vari attori, certamente ci aiutano a far conoscere che chicca ambientale della Valle del Chiese.

E' stato un Dolomiti di Brenta Trail all'insegna delle rivincite. Sul secondo gradino del podio lo scorso anno, hanno trionfato sul traguardo nei pressi del lago di Molveno sia Christian Modena con un arrivo ex aequo col veterano Gianni Penasa nella sfida più attesa sui 64 chilometri, sia il polivalente atleta di casa Federico Nicolini, che ha dominato con autorità dal primo all'ultimo metro la competizione short sui 45 km. Riscatto e straordinaria rimonta in discesa poi per la trevigiana Silvia Serafini che ha fatto sua la 45 km ladies, mentre nella lunga femminile si è imposta la bergamasca di Albino Cinzia Bertasa, al comando sin dalle prime battute. 
Grande successo organizzativo dunque per la seconda edizione della competizione organizzata dal consorzio Molveno Holiday e da Trentino Trail Running, che ha visto complessivamente al via 650 corridori del cielo, provenienti da tutta Italia e da 12 nazioni, seppure il meteo non sia stato particolarmente clemente in quanto a visibilità in quota.
Insolito per una competizione di 64 km e 4280 metri di dislivello l'esito finale, con un arrivo a pari merito fra l'esperto di competizione lunghe Christian Modena, quotato atleta di Mori, e il veterano Gianni Penasa, ex ciclista della Val di Sole e con un legame particolare con questo evento che aveva battezzato in una precedente edizione sperimentale. I due hanno percorso assieme ad un gruppetto di 8 atleti i primi chilometri, quindi hanno forzato il ritmo nei pressi di Tovel, conquistando la testa della corsa e mantenendo la leadership nei vari passaggi al rifugio Graffer (33,5 km), rifugio Casinei (38,6 km), rifugio Tuckett (41,4 km), rifugio Pedrotti (48,8 km) e rifugio Croz dell'Altissimo (55,5 km). Dopo 64 km di fatica la coppia è giunta a Molveno, facendo registrare il tempo finale di 7h48'08", ma l'aspetto curioso è che anche la lotta per il terzo gradino del podio vede un ex aequo, visto che l'altoatesino Alfred Psenner e il modenese Roberto Viliotti hanno concluso assieme con il tempo di 7h58'29", con il sudtirolese bravo a recuperare nel finale, superando Samuele Bertò del Brenta Team (alla fine quinto) e ad agganciare Viliotti.

Federico Nicolini DBT 

Prestazione da record poi per l'azzurro di sci alpinismo Federico Nicolini, che ha dominato la prova short sui 45 km e 2850 metri di dislivello, sin dai primi chilometri, staccando subito il rivale Luca Miori, che lo aveva battuto lo scorso anno, ed andando in straordinaria progressione sino al traguardo, concludendo la sua prova con il tempo di 4h40'09", di ben 18 minuti inferiore rispetto a quello fatto registrare da Miori dodici mesi fa. L'atleta della Valle dei Laghi ha invece portato a termine la sua prova dopo 21 minuti dal vincitore, mentre in terza e quarta posizione troviamo i due alfieri dell'Atletica Trento Francesco Baldessari e Fabiano Roccabruna, a seguire Matteo Perli ed Alessandro Giovannini.
Senza storia anche la sfida lunga femminile, che ha avuto una protagonista indiscussa, la bergamasca di Albino Cinzia Bertasa, sempre al comando e autrice di un buon tempo finale di 9h50'02". Alle sue spalle Daniela Montelli, giunta dopo 19 minuti e la norvegese Frida Strand Kristoffersen, a 40 minuti.

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La sfida più emozionante fra le 4 in programma sulle Dolomiti di Brenta è stata senza dubbio la short femminile (45 km e 2850 metri di dislivello), che ha visto trionfare la trevigiana Silvia Serafini, capace di chiudere la prova con il tempo di 6h06'49", precedendo di 6 minuti e 30 secondi la polacca della Valetudo Wiktoria Piejak, andata letteralmente in crisi nell'ultima parte di gara e soprattutto in discesa. La forte atleta che gareggia in Italia è stata al comando per quasi tutta la gara, facendo registrare un vantaggio di oltre 8 minuti sulla Serafini al rifugio Graffer, e cedendo secondi su secondi nei chilometri successivi, fin quando la Serafini in discesa ha dato il tutto per tutto riuscendo a raggiungerla e a staccarla. Sul terzo gradino del podio è poi giunta Federica Iachelini, con un ritardo di 21 minuti, quindi Marta Miglioli e la rendenese Cinzia Franchini.