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Tue, Dec

 

Soccorso Alpino – Servizio Provinciale Trentino
Incidente con il parapendio in Vallagarina:
pilota elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento

 

Un pilota di parapendio di Riva del Garda del 1961 è precipitato ieri tra il monte Biaena e il capitello di San Bernardo (a ovest di Rovereto), finendo a terra in una zona boschiva a una quota di circa 1.200 m.s.l.m.

 

Il pilota ha perso il controllo della vela poco dopo il decollo e nel finire a terra tra gli arbusti si è procurato contusioni e possibili traumi. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata poco dopo le 13.

 

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il coordinatore dell’Area operativa Trentino meridionale, ha attivato la Stazione di competenza Vallagarina e ha chiesto l’intervento dell’elicottero.

 

 

Mentre una squadra di operatori della Stazione Vallagarina si portava sul posto via terra, il Tecnico di elisoccorso e l’equipe medica sono stati fatti sbarcare in hovering a poca distanza dal luogo dell’incidente. I soccorritori hanno raggiunto l’infortunato a piedi e, dopo i primi accertamenti medici, lo hanno stabilizzato e imbarellato.

 

Con il supporto degli operatori della Stazione Vallagarina e dei Vigili del Fuoco, l’uomo è stato trasportato per circa 100 metri fino all’elicottero che, nel frattempo, era riuscito ad atterrare poco lontano.

 

L’infortunato, sempre cosciente, è stato trasferito all’ospedale Santa Chiara di Trento per gli accertamenti medici.

 

Secondo investimento di un esemplare di lupo femmina in Trentino dall’inizio dell’anno. Il nuovo episodio interessa la Vallagarina, nei pressi di Marco di Rovereto.

 

 

La segnalazione risale alla tarda serata di ieri, giovedì 6 maggio. Alcuni passanti hanno ritrovato la carcassa dell’animale in località Polveriera a Marco, lungo la statale 12, poco dopo le 22. È stato contattato il numero della Reperibilità faunistica e forestale che ha fatto intervenire il personale di zona. Sul posto si sono recati anche i vigili del fuoco di Rovereto.

 

L’animale, a quanto apparso ad un primo esame, presentava numerosi traumi, riconducibili probabilmente ad un investimento. La carcassa è stata trasportata al veterinario per successive analisi.

 

Si tratta del secondo investimento registrato nel corso del 2021, dopo quello relativo ad un’altra lupa investita il primo di aprile presso San Michele all’Adige.

 

L’incendio che ha interessato nella mattinata di ieri, sabato 6 marzo 2021, un condominio di Rovereto ha visto il pronto intervento anche di un vigile del fuoco volontario del corpo di Riva del Garda fuori servizio che in quel momento si stava recando all’ospedale di Trento per il proprio tirocinio lavorativo.

Federico Riccadonna, classe 2000 e vigile del fuoco volontario dal 2018 dopo tre anni da allievo, dalla propria auto ha notato le fiamme ed il fumo che si levavano dalla copertura ha subito contattato la centrale 112 per notiziarla dell’evento ed una volta giunto sul posto, ancora prima dell’arrivo delle prime squadre di intervento, ha giustamente pensato di avvisare, suonando i campanelli, tutti i condomini dell’incendio che era divampato in copertura per farli uscire all’aperto.

 

Saputo che all’ultimo piano si trovava una persona con difficolta di deambulazione si è portato al piano, mentre gia il fumo inziava ad essere denso, per trasportarla, a braccia, fino in cortile in modo da allontanarla dall’incendio. Nel frattempo un’altra vigilessa volontaria di Rovereto, anch’essa fuori servizio, si stava prodigando utilizzando l’impianto antincendio interno del condominio.

Un vigile del fuoco volontario è tale anche quando non indossa una divisa o non guida una macchina rossa. Lo spirito di servizio a favore della comunità è il primo pensiero 24 ore su 24 senza limiti di territorio

Un lupo adulto è stato investito ed ucciso la scorsa notte lungo la strada statale n. 12, tra Marco di Rovereto e Serravalle all’Adige. I primi esami condotti dal medico veterinario evidenziano che si tratta di un esemplare maschio adulto che era in buono stato di salute, di 37 kg; anche in questo caso la morte è dovuta ad un investimento, avvenuto verso le ore 2 quando un’ambulanza della Croce Rossa diretta verso sud ha impattato contro l’animale che è morto sul colpo.

 

Gli operatori della Croce Rossa hanno avvisato una pattuglia dei Carabinieri presente in zona, la quale ha allertato il servizio di Reperibilità forestale e faunistica della Provincia; l’animale è stato recuperato dal personale della Stazione Forestale di Ala e consegnato al veterinario incaricato, per le verifiche del caso.

Si tratta del quinto lupo che viene rinvenuto morto in provincia quest’anno a causa di investimenti, e del terzo nel corso degli ultimi venti giorni, a conferma della rapida crescita della popolazione, fenomeno che riguarda la provincia da 10 anni - la prima segnalazione certa di lupo risale al 2010 - e l’intero arco alpino ormai da quasi 30 anni. Si ritiene che la frequentazione da parte dei lupi delle zone basse di quota sia accentuata in questo periodo dalla consistente presenza in fondovalle degli ungulati selvatici, soprattutto caprioli in val d’Adige, che sono prede del lupo.

Considerato il luogo in cui è avvenuto l’investimento è probabile che il lupo appartenesse al branco del Carega; potrebbe trattarsi del maschio Alpha, ma non si può del tutto escludere che fosse un altro maschio presente nel gruppo famigliare, né che fosse un animale solo, in dispersione. Le analisi ulteriori, anche genetiche, che verranno condotte sulla carcassa potranno forse fornire qualche ulteriore informazione al riguardo.

Foto archivio Servizio Foreste e fauna Provincia autonoma di Trento

 


I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Rovereto, ieri pomeriggio, hanno tratto in arresto una 50enne cinese per sfruttamento della prostituzione, interrompendo l’attività gestita all’interno di un appartamento della città.

A giudicare dall’afflusso, monitorato dai Carabinieri, gli affari dell’attività non sono stati minimamente intaccati dai lockdown, in dispregio di qualsiasi contrasto all’emergenza sanitaria.

 

Infatti i Militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Rovereto, da qualche mese avevano in corso l’indagine, avviata su segnalazione di alcuni residenti, insospettiti dall’anomalo movimento di persone -tutti uomini- in un condominio nell’area sud di Rovereto.

 

Gli accertamenti hanno consentito di individuare la maitresse cinese, che gestiva un giro connazionali, tutte senza permesso di soggiorno, che si prostituivano nell’abitazione, in favore di clienti adescati con inserzioni on line, con un’accattivante pubblicità sulle attività di un club esclusivo.


Ai clienti venivano offerte prestazioni, con compensi tra i 50 e i 100, per un considerevole giro di affari, peraltro -come ovunque verificato- in una assoluta inosservanza delle precauzioni sanitarie vigenti, per il contrasto all’epidemia da SarsCov-2.

 

Tra l’altro, gli accertamenti hanno portato a individuare e chiudere un’analoga attività, condotta a Mogliano Veneto, ove i Militari della Compagnia di Rovereto, con il supporto della locale Stazione Carabinieri hanno denunciato -per gli stessi reati- una quarantaseienne cinese.


I continui contatti con la popolazione e la sensibilità verso le problematiche che affliggono la comunità hanno consentito ai Carabinieri della Compagnia di Rovereto di porre fine a una odiosa situazione di degrado e sfruttamento, a pochi giorni da una ricorrenza importante a tutela della dignità delle donne.

 

Dal 18 gennaio il Mart sarà aperto
dal lunedì al giovedì dalle 10 alle 18
e il venerdì dalle 10 alle 21
 
Biglietti in vendita online


16 gennaio - la conferenza stampa 
Con grande felicità il Mart ha accolto nuovamente giornalisti e ospiti che, nel rispetto delle regole sul contingentamento, hanno partecipato alla conferenza stampa per la riapertura, trasmessa in 
diretta Facebook sulla pagina del museo.
“Quella attesa per lunedì è una riapertura che ha 
il sapore della speranza verso il futuro - ha evidenziato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti -. I visitatori trentini potranno finalmente gustare le opere del Mart, ed in particolare la nuova mostra di Boldini, in assoluta sicurezza: si tratta di una vittoria personale del presidente Sgarbi, che tanto ha interloquito con i rappresentanti del Governo affinché luoghi come questo possano riaprire i battenti. L’auspicio è che la classificazione del Trentino in zona gialla possa essere confermata anche nelle prossime settimane, per consentire lo sviluppo e la realizzazione delle idee promosse da questa importante realtà di cui andiamo orgogliosi”. 
“Il Mart è uno dei primi musei a livello nazionale che coglie l’opportunità di ospitare i visitatori nei propri spazi. Si tratta di un messaggio di 
positività che speriamo possa diffondersi in tutto il Paese” sono state le parole dell’assessore provinciale alla cultura, Mirko Bisesti, che ha evidenziato come i protocolli messi a punto dalla Provincia autonoma in estate garantiscano la sicurezza necessaria per rilanciare le attività del museo. “Fermare l’arte significherebbe fermare la crescita della nostra società. La mostra che inauguriamo ha la capacità di aprire il cuore dei visitatori, pur in un momento così difficile”.

Il Presidente Sgarbi ha parlato di “festa Grande” annunciando l'apertura al pubblico lunedì 18 gennaio dell'attesa mostra su Giovanni Boldini, nel novantesimo anniversario della morte. In primavera l'esposizione sarà poi riallestita a Parigi, al Petit Palais
Sgarbi ha inoltre comunicato l'arrivo di una importante opera attribuita a 
Caravaggio, la Maddalena in estasi: “Di questo capolavoro esistono diverse copie, al Mart arriverà da Londra quella che a parere mio e di molti importanti studiosi è l'originale, la più bella versione conosciuta e recentemente ritrovata in una collezione privata". La Maddalena andrà ad arricchire l'esposizione Caravaggio. Il Contemporaneo prorogata fino al 5 aprile, data di chiusura anche della mostra di Boldini.
Il Mart di Rovereto - prosegue Sgarbi - è il primo museo d’Italia che riapre al pubblico dopo la lunga chiusura di questi mesi di restrizioni e lo fa con grandi progetti e continue sorprese. Apriamo tutte le nostre sedi, apriamo con le collezioni e le mostre allestite, le abbiamo preparate nelle scorse settimane in attesa di poter accogliere i visitatori. Da lunedì si potrà e noi già oggi siamo qui; non abbiamo perso nemmeno un minuto per non sottrarre neppure un altro giorno al pubblico che ha diritto a godere delle mostre, dei musei, della cultura, come 'servizi essenziali'”.

 

dal 18 gennaio - le mostre 
Come felicemente sperimentato nei mesi scorsi, visitare i musei instaurando nuove abitudini è possibile.
I biglietti saranno acquistabili online, gli ingressi verranno contingentati, il distanziamento fisico garantito e la temperatura misurata.

Oltre alla grande mostra Caravaggio. Il contemporaneo visitata, pur nei limiti del contingentamento, da più di 12mila persone nel primo mese, e all’attesa retrospettiva su Giovanni Boldini, sono visitabili due nuovi progetti outdoorSol Invictus di Luciano e Ivan Zanoni e Twingo Monument di Daniele Nicolosi. Proseguono i Focus espositivi dedicati a Nicola Samorì, Luciano Ventrone, Guido Iannuzzi e Velasco Vitali.

Riaprono anche l’Archivio del ’900, il Mart Shop e il bistrot dello chef stellato Alfio Ghezzi.

 

Martedì 19 sarà la volta della Galleria Civica di Trento che riaprirà i battenti con la mostra dedicata all'architetto trentino Gian Leo Salvotti
Da 
mercoledì 20 saranno fruibili anche gli spazi della Casa d'Arte Futurista Depero e di Palazzo delle Albere, dove si inaugura una mostra dedicata all'artista trentino Umberto Moggioli.

 

Progetti digitali - Per chi è lontano

Nonostante la gioia per la riapertura, il Mart è consapevole che la gran parte del suo pubblico non potrà visitare il museo.
Per chi è lontano proseguono le 
attività digitali.

Per la grande mostra dedicata a 
Giovanni Boldini è già online l'audiogiuda gratuita disponibile sulla piattaforma izi.travel o sull'omonima app. Un percorso in dieci tappe che ripercorre la vita del celebre ritrattista ferrarese. La narrazione è intervallata da cinque brani musicali composti per altrettante opere dal pianista e compositore Cesare Picco e dal violinista Luca Giardini.

Nei prossimi giorni verrà pubblicata anche una 
speciale video visita guidata condotta dal Presidente Sgarbi e non mancheranno altre sorprese e contenuti culturali. 

Dalle playlist settimanali su 
Spotify per esplorare in modo diverso le Collezioni museali, alle curiosità dall’Archivio del 900, dalle gallery fotografiche sulle opere in mostra, alle pillole, notizie e curiosità sul patrimonio e sugli artisti. 
Da 
IGTV a Facebook i follower del Mart possono approfondire la conoscenza del museo attraverso la tecnologia di Google Art Camera, dialogando con Alexa, l’assistente vocale di Amazon, o esplorando il museo su Messenger e Telegram.

Lupo investito in Vallarsa. Un giovane lupo, di circa 6-7 mesi di età, è stato investito ed ucciso nelle prime ore di stamane lungo la strada provinciale n. 219 della Vallarsa, un paio di chilometri prima della località Speccheri, salendo da Rovereto.

I primi esami condotti dal medico veterinario evidenziano che si tratta di un esemplare maschio che era in buono stato di salute, di 26 kg; anche in questo caso la morte è dovuta ad un investimento; ciò verrà comunque accertato mediante ulteriori analisi. Non si sa chi abbia investito l’animale.

La comunicazione relativa ad una carcassa di canide a bordo strada è arrivata questa mattina al servizio di reperibilità forestale; l’animale è stato recuperato dal personale della Stazione Forestale di Rovereto e Vallarsa e consegnato al veterinario incaricato, per le verifiche del caso.

Come è noto sono 13 i branchi di lupo che risultavano presenti in provincia a fine 2019, con una popolazione in aumento, come nel resto delle Alpi. È il quarto lupo che viene rinvenuto morto in provincia quest’anno a causa di investimenti, ulteriore dato che conferma, indirettamente, la rapida crescita della popolazione.

Il territorio della Vallarsa si trova al confine di due branchi di lupi, quello del gruppo del Carega e quello del Pasubio; con ogni probabilità il lupo investito appartiene dunque ad uno dei due gruppi famigliari. Le analisi genetiche che verranno condotte sulla carcassa potranno forse fornire qualche ulteriore informazione al riguardo.

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