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Salviamo la Valle dei Laghi ieri sera il dibattito pubblico online sulla riapertura del cementificio di Sarche

Valle dei Laghi
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Ieri sera (25 gennaio) si è tenuto il secondo incontro pubblico – dopo quello dell’11 dicembre al teatro di Calavino –, organizzato dal “Comitato salviamo la Valle dei Laghi” per informare la popolazione riguardo la riaccensione dei forni del Cementificio di Sarche. L’incontro – questa volta su piattaforma on-line per rispetto dell’emergenza covid – era programmato da una settimana, in vista delle importanti novità che si stavano concretizzando. Il Comitato ha riferito a un centinaio di partecipanti della presentazione alla Terza Commissione (tenutasi nel pomeriggio del 25) di un documento tecnico, in cui emergono novità rimaste sottotraccia.

 

Come quelle riguardanti i limiti di emissioni inquinanti, che per quanto riguarda la concessione al Cementificio di Sarche sarebbero i più alti nel range consentiti per legge. Il documento stilato da Vittorio Ubezio – ingegnere specializzato nel settore ambientale e cementiero – si compone di sei punti, con altrettante richieste. Il Comitato chiede (punto 1) di effettuare uno studio preventivo di ricaduta al suolo degli inquinanti prima dell’avviamento del forno in modo da poter confrontare i dati con quelli ad impianto avviato (dunque la riaccensione dei forni dovrà essere rinviata di almeno sei mesi per consentire la campagna di misura).

 

Chiede (2), un piano di monitoraggio permanente della qualità dell’aria con delle stazioni mobili prima e dopo che le ciminiere riprenderanno a fumare, inserendone alcune nei punti più critici come indicato nel D. Lgs.vo 155/2010 e SME. Chiede (3) che i dati misurati a camino siano resi pubblici utilizzando un tabellone elettronico posto in un luogo da individuarsi. Chiede (4 e 5) di rivalutare i limiti imposti sugli inquinanti allineandosi con le regioni più virtuose (es. Toscana) alla luce di quanto disposto dal D. Lgs.vo 152/2006 art. 29 octies, comma 4, lettera a. Chiede, infine (6), che venga istituito un tavolo permanente, composto dal Comitato, dalla Provincia e dai Comuni della Valle, incentrato sul controllo delle garanzie richieste e sullo studio multi criteriale con finanziamento concesso dalla Provincia nella finanziaria di fine anno.

 

All’incontro pubblico on-line hanno parlato numerosi cittadini, esponenti di associazioni ambientaliste (Italia Nostra) e politici (Alessia Ambrosi, Fratelli d’Italia). Significativo l’intervento del Consigliere Alex Marini (Cinque Stelle) che ha sottolineato con forza l’incongruenza delle politiche dell’amministrazione provinciale, che da un lato si è impegnata in sedi ufficiali a ridurre drasticamente le emissioni seguendo le direttive europee, e dall’altro non si spende, per ora, a contrastare quelle ingenti che saranno prodotte dallo stabilimento della Heidelberg Cement.

 

In serata è arrivata la notizia, attraverso un comunicato stampa del Consiglio della Provincia, che il dirigente dell’Appa Enrico Menapace ha preannunciato l’accoglimento di una delle principali richieste del Comitato: di prevedere che le emissioni rispettino il limite minimo e non più il massimo consentito. E ha aggiunto che vi sarà anche una nuova procedura di Valutazione di impatto ambientale.
Si auspica infine la possibilità, per metà febbraio, di un incontro tra i vertici della Provincia i Sindaci della Valle, il Comitato e la proprietà Heidelberg Cement.

La serata può essere visionata nel nostro canale youtube: salviamolavalledeilaghi
Info alla pagina 
web: www.salviamolavalledeilaghi.it

 

 

Comitato Salviano la Valle dei Laghi – 25 gennaio 2022
Consulenza tecnica ing. Vittorio Ubezio

Richieste alle Autorità competenti

 

1.STUDIO PREVENTIVO RICADUTA INQUINANTI
Chiediamo che prima dell’avviamento del forno si vincoli Heidelberg Cement ad effettuare uno studio diffusionale di ricaduta al suolo degli inquinanti. La simulazione dovrà essere condotta su un’area baricentrica allo stabilimento (20 Km di raggio). I codici di calcolo utilizzabili dovranno considerare gli effetti dell’orografia e dei dati meteorologici storici del luogo (CALPUFF MODEL SYSTEM), fornendo come output le concentrazioni al suolo sia nel caso in cui al camino del forno vengano emessi i valori limite degli inquinanti, sia quelli attesi. In questo modo si otterrebbero i dati al suolo in tutta l’area oggetto di studio permettendo di capire quali saranno i luoghi più colpiti. In ogni caso il modello, una volta costruito, potrà essere utilizzato per simulazioni che forniscano mappe isoconcentrazione.

 

2.MONITORAGGIO PERMANENTE (CON AVVIO PRIMA DELL’ACCENSIONE)
In conseguenza dello studio “punto 1”, chiediamo che venga attuato un piano di monitoraggio della qualità dell’aria con delle stazioni mobili, inserendone alcune nei punti più critici come indicato nel D. Lgs.vo 155/2010 e smi. Particolare attenzione dovrà essere posta anche agli inquinanti non aeriformi, come i metalli pesanti che sono destinati col tempo ad incrementare la loro concentrazione nei suoli. Una campagna di misura va effettuata prima dell’eventuale avvio del forno, in modo da poter confrontare i dati con quelli ad impianto avviato. Il piano di monitoraggio consentirà anche di valutare l’efficacia del modello diffusionale costituito.

Elenco stazioni di monitoraggio presenti nella provincia di Trento

 

Per poter procedere con una valutazione attenta degli impatti è opportuno che una prima campagna di monitoraggio venisse effettuata nei luoghi più critici indicati dallo studio diffusionale preliminare, integrando i dati con quelli forniti da alcune stazioni della rete già presente. Per sviluppare questa fase si chiede di subordinare l’autorizzazione alla riaccensione del forno al completamento dell’indagine.

 

3.RENDERE PUBBLICI I DATI SULL’INQUINAMENTO PRODOTTO
I dati misurati a camino da Heidelberg attraverso lo SME dovranno essere acquisiti in tempo reale da APPA mediante collegamento in rete. Gli stessi dati dovranno essere resi pubblici utilizzando un tabellone elettronico posto in un luogo da individuarsi. Non si ritengono sufficienti inoltre le misure indicate da Heidelberg nel “Manuale di gestione dello SME” per la gestione dei guasti al sistema di misura. Si chiede che sia presente una seconda linea di misura posta in stand by e pronta ad intervenire in caso di guasti, in modo da non interrompere la raccolta dei dati. Si intenda doppie linee di campionamento più doppia strumentazione di analisi.

 

4.ALLINEAMENTO LIMITI IMPOSTI SUGLI INQUINANTI
Nel 2016, in sede di riesame (che ha la funzione di riallineamento con le migliori tecniche disponibili BAT) per alcuni parametri (polveri, SOx, NH3, NOx), potevano essere adottati valori più restrittivi in riferimento ai relativi BAT AEL, la qual cosa ci lascia alquanto perplessi. In particolar modo appare molto elevato il limite sulle polveri, in considerazione di quanto ottenibile tecnologicamente. Si chiede all’Autorità Competente di valutare attentamente gli effetti dei limiti imposti alla luce di quanto disposto dal D. Lgs.vo 152/2006 art. 29 octies, comma 4, lettera a.

5.PROCEDURA VIA POSTUMA (verifica di assoggettabilità)
Chiediamo che la Provincia di Trento si allinei all’orientamento amministrativo odierno di alcune Regioni (ad es. Toscana e Lombardia), prevedendo che, se nel corso della vita del sito sia mai stata effettuata una procedura di VIA o di verifica di assoggettabilità (nel nostro caso), questa gli venga richiesta alla prima occasione di Riesame /Modifica degli impianti. Tutto ciò anche se la modifica stessa di per sé dal punto di vista normativo non richiederebbe tale procedura. Da qui nasce anche il termina di VIA postuma, come qualcuno la definisce. Uno studio legale di Milano, interpellato dal dott. Ubezio, riferisce che se l’azienda si trova in tali condizioni e l’autorità competente la richiede, difficilmente ci si può opporre. Nel caso specifico, seppur effettuata una procedura di screening relativa all’utilizzo di combustibili alternativi di recupero istruita nel corso del 2013 e conclusasi con esclusione dalla VIA con Determinazione del Dirigente n. 81 del 30/09/2013, si chiede che possa essere preso in considerazione l’orientamento della Corte di giustizia europea che con sentenze congiunte del 26 luglio 2017 (C-196/16, C-197/16) ha ritenuto tra l’altro che: «La VIA postuma non deve valutare solo gli impatti futuri, ma anche quelli pregressi».
La regione Toscana dispone di normativa specifica molto avanzata. In particolare si faccia riferimento alla DGR 931 del 22 luglio 2019, nella quale si dettano le linee guida per l’effettuazione della VIA postuma, il cui scopo è fare in modo che per impianti esistenti realizzati all’epoca in cui non era presente tale disciplina, vengano disposte tutte le azioni mitigatrici necessarie.
Una sentenza del Consiglio di Stato (4327, IV Sez. del 13 settembre 2017) si esprime in relazione ad un ricorso presentato da una associazione ambientalista, ribadendo che la Vinca si applica per tutti i piani ed i progetti che ricadono all’interno di aree naturali protette, all’interno della Rete Natura 2000 (SIC, ZPS, ZSC) ovvero ricadano all’esterno ma possono avere effetti significativi su di esse. In sostanza si applica il principio di precauzione ed il concetto di “postumo” crediamo abbia trovato applicazione già anche per la Vinca.

 

6. ISTITUZIONE DI UN TAVOLO PERMANENTE
Riteniamo fondamentale che venga istituito un tavolo permanente sulla questione Cementificio di Sarche, composto dal nostro Comitato, la Provincia Autonoma di Trento, il Comune di Madruzzo. Tavolo incentrato sul controllo delle garanzie richieste e sullo studio multi criteriale con finanziamento concesso dalla Provincia nella finanziaria di fine anno.

25 gennaio 2022