Si sono svolte nel pomeriggio di ieri le audizioni ed a seguire l’esame del disegno di legge 66 dell’assessore Mattia Gottardi che reca disposizioni straordinarie in materia di esenzione Imis per il periodo d’imposta 2020 in conseguenza dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Le norme sono state approvate con 4 astensioni e 5 voti favorevoli. Respinto un emendamento di Rossi che voleva l’estensione delle norme a tutte le categorie del settore ricettivo.
In particolare, l’assessore Mattia Gottardi, ha spiegato che la politica espansiva proposta dalla Pat, del valore di un milione di euro, prevede l’estensione dell’esenzione dell’Imis ad altre categorie e attività rispetto a quelle già individuate dal Governo. Si tratta del recepimento di una politica nazionale a favore degli immobili turistici per far fronte all’emergenza, ha aggiunto, con esenzione per le strutture dove c’è identità tra proprietà e gestione.
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Grosselli e Cigil: selettività degli interventi e ricadute professionali
Per la Cgil, Andrea Grosselli ha chiesto, come per gli altri interventi di sostegno, che ci sia selettività nell’attribuzione delle agevolazioni e si introducano vincoli legati alle ricadute professionali o quanto meno all’utilizzo di eventuali ammortizzatori. Inoltre, a margine e a titolo di promemoria, Andrea Grosselli ha chiesto ci sia attenzione anche nei confronti dei proprietari degli immobili che si possono trovare a non ricevere quanto pattuito dagli inquilini in difficoltà.
Michele Bezzi (Cisl) ha rimarcato come il documento sia arrivato in tempi stretti, aspetto che non ha permesso un approfondimento adeguato. In ogni caso, ha ribadito il criterio della selettività e dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali: il territorio ha bisogno di tutelare le attività, ma anche il lavoro, ha detto. Infine, ha affiancato il collega di Cigil nella richiesta di attenzione, con un intervento di aiuto a chi è in difficoltà nel pagare l’affitto, ma anche a chi affitta ed ha affittuari insolventi.
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Imprenditori: attenzione all’equità
Alberto Pontalti per Confcommercio, ha espresso apprezzamento per un ulteriore aiuto alle imprese disposto dalle norme, nonostante ci sia qualche appunto in tema di equità: visti gli ultimi dati emersi che rivelano il consistente calo di fatturato delle imprese trentine, non solo del settore turistico, si ritiene infatti che le misure dovrebbero essere estese anche al settore della ristorazione, bar e commercio al dettaglio e all’ingrosso. Infine, ha aggiunto, si auspica l’estensione delle misure anche alle agenzie di viaggio, interconnesse con il settore turistico, che da questa contingenza hanno registrato cali pari al 90%.
Per Asat Davide Cardella ha salutato con favore le norme che si vogliono introdurre con il ddl oggetto della consultazione. Ha comunque illustrato alcune criticità, come l’esclusione dagli aiuti in caso di coincidenza tra gestore e proprietario dell’immobile, quando molte delle strutture ricettive sono a gestione famigliare ed ha auspicato che la Giunta voglia includere questo tipo di casistica.
Fabrizio Pavan per Confesercenti ha sottolineato e condiviso il principio di equità richiamato da Pontalti: non si comprende l’esclusione dalle misure di sostegno del comparto ristorativo, tanto più che è stato uno dei più colpiti dall’emergenza tuttora in corso.
A nome dell’Associazione Artigiani Franco Grasselli ha osservato che queste norme riguardano la ricettività, ma per assoluta affinità si dovrebbero estendere ad altre tipologie sulle quali di fatto gravita la stessa clientela. L’esenzione andrebbe forse più tarata per zone, ha suggerito, ricomprendendo anche le aziende artigiane legate alla mobilità nelle aree turistiche, che vivono in gran parte di turismo.
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Rossi: occorre fare uno sforzo e allargare la platea dei beneficiari
Il consigliere del Patt Ugo Rossi ha esordito con una nota di carattere positivo, dando atto alla Giunta di essere riuscita a far pervenire le risorse e secondo una logica non dispersiva. Serve tuttavia una riflessione sull’allargamento dei beneficiari delle misure per colmare la disparità che si viene a creare con questa proposta, ha detto. Rossi ha riferito che a Bolzano alberghi, bar e ristoranti avranno totale esenzione Imis per tutto il 2020, anche se non è ancora chiaro chi si farà carico dello sconto (pare all’80% la Provincia e al 20% i comuni).
Ha dunque illustrato un emendamento all’articolo 1 della proposta (poi respinto) che chiede la stessa cosa per la Provincia di Trento, perché se la scelta nazionale è di stare in un certo comparto, ha detto, non si possono poi escludere alcune tipologie. Varrebbe la pena prevedere l’esenzione regolandone il relativo costo e chiedendo magari un piccolo sacrificio anche ai comuni, ha suggerito. La distinzione operata sul piano statale non regge infatti sul nostro territorio e produce disparità significative, ha osservato, ammettendo che l’impegno finanziario sarebbe piuttosto forte, pari a circa 20 milioni di euro. Consapevole che l’emendamento non sarà accolto, ha manifestato la speranza che si facciano delle valutazioni su una possibile compensazione in sede di finanziaria
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Gottardi: questa è una norma estensiva rispetto ad una legge dello Stato, avvieremo comunque uno screening di valutazione
L’assessore Gottardi ha replicato riportando alla ratio della norma che in realtà ricalca quella nazionale, non è inserita in un ddl più organico di misure anti Covid. Con questo non si vuole risarcire una categoria a discapito di un’altra ma si riporta nel nostro ordinamento giuridico una copertura già prevista dallo Stato. La necessità di mantenere ferma la previsione normativa, non certo esaurendo le tipologie, spiega le tempistiche e lo stringato testo normativo.
Gottardi ha precisato che rispetto alle fonti di entrata vincolate dallo Stato ad oggi non c’è margine per ottemperare alle richieste delle categorie a copertura aggiuntiva. Altre valutazioni potranno eventualmente essere fatte in sede di bilancio. Gottardi ha riferito di aver avuto un confronto informale anche con il Consiglio delle autonomie locali, che in questa fase ha scelto di non esprimersi se non dopo essere stato rinnovato nel pieno delle funzioni, ovvero dopo il 15 ottobre e dunque in tempo utile prima dell’esame in aula.
Infine, ha ringraziato la struttura tecnica perché rivendicare questi spazi di autonomia non è mai facile, sono passaggi che vanno gestiti con attenzione. Abbiamo fatto il nostro dovere, ha proseguito, anche se è evidente che sarebbe auspicabile un’estensione ad altre categorie perché di fatto tutte sono state colpite duramente dall’emergenza sanitaria. Avvieremo un primo screening per capire quante strutture all’interno di queste categorie non hanno accesso al beneficio, ha concluso, e si aprirà una seconda partita sull’anno di imposta prossimo, per correggere il tiro rispetto alle già numerose manovre messe a punto in questo periodo in tema anti-Covid.
L’emendamento del consigliere del Patt Rossi è stato respinto con 5 voti contrari e 4 favorevoli, gli stessi che hanno votato complessivamente il ddl, che è stato approvato con l’astensione di Ghezzi, Marini, Rossi e Tonini e i voti favorevoli di Savoi, Dalzocchio, Cia, Masè e Job.