Nel corso di una serie di controlli nei pressi dello scalo ferroviario, disposti dal Questore di Trento, la Polizia di Stato ha individuato un spacciatore nigeriano di ventitreenne anni, scarcerato lo scorso mese di maggio, dopo essere stato arrestato dalla Polizia di Trento alla fine dell’anno 2019, nel corso dell’operazione denominata “Sommo Poeta”, dal luogo, piazza Dante, ove erano soliti spacciare la droga i pusher.
Il giovane spacciatore è stato visto dall’unità crimine diffuso della Squadra Mobile, cedere una dose di droga ad un tossicodipendente italiano, proprio all’ingresso del sottopasso che dalla stazione porta verso corso Michelangelo Buonarroti.
A questo punto di agenti in borghese della Questura di Trento si sono avvicinati al pusher nigeriano per bloccarlo e sequestrate lo stupefacente. Ma il cittadino straniero, appena si è reso conto che la Polizia stesse piombando su di lui, ha deglutito, ingerendo alcune dosi di eroina custodite nella bocca. Successivamente è stato verificato che fossero 29.
A questo punto, d’accordo con il magistrato di Turno presso la Procura della Repubblica, l’uomo è stato portato presso l’Ospedale Santa Chiara per essere sottoposto ad una T.A.C. che confermasse, così come è stato, la circostanza paventata nel momento in cui è stato fermato dagli agenti della Squadra Mobile e potesse essere sottoposto alle cure del caso.
Perché se si fossero frammentate nell’apparato digerente le dosi ingerite, la droga, una volta entrata nell’organismo, avrebbe potuto scatenare un’overdose, letale per il giovane nigeriano.
Una volta terminato l’esame strumentale, il pusher è stato ricoverato in una stanza singola posta al secondo piano del reparto di medicina generale dell’ospedale di Trento, in attesa che espellesse dal proprio organismo la droga, non ancora in stato di arresto proprio perché non aveva ancora evacuato la sostanza psicotropa.
Approfittando del fatto che, a causa del pericolo di contagio da coronavirus, una delle finestre fosse stata lasciata aperta per areare l’ambiente, con un balzo fulmineo dal letto, il giovane spacciatore si è lanciato nel vuoto dal secondo piano del reparto ove era ricoverato, nel tentativo di sfuggire all’arresto da parte della Polizia di Stato, che sarebbe scaturito una volta espulse le dosi ingerite.
Il giovane cittadino extracomunitario è atterrato su di una piattaforma di lamiera, posta a circa 10 metri dal punto da cui si è lanciato, che ha attutito la caduta, riportando una frattura di una vertebra lombare. Attualmente è an cora ricoverato presso il nosocomio di Trento, perché necessita di cure adeguate ed è stato anche sottoposto ad un intervento chirurgico per ridurre la frattura. Ma non versa in pericolo di vita.
Considerato che non può muoversi, gli agenti della Squadra Mobile hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Trento lo spacciatore e sequestrato le 29 dosi, nel frattempo espulse dal pusher.