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Fri, Oct

Chiude la mostra di Steve McCurry a Trento: lo sguardo magnetico della ragazza afgana ha incantato me e i molti visitatori!

Trento
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Scoprire e raccontare il mondo con la fotografia è stato per Steve McCurry l’obiettivo principale della sua vita. Nato il 23 aprile 1950 in un piccolo sobborgo di Filadelfia in Pennsylvania. Ha frequentato la High School Marple Newtown nella Contea di Delaware e si è poi iscritto presso la Penn State University per studiare fotografia e cinema, ma poi ottenne una laurea in teatro nel 1974. Si interessò molto alla fotografia quando iniziò a fotografare per il quotidiano della Penn State: The Daily Collegian. Dopo aver lavorato al Today's Post presso il King of Prussia per due anni, partì per l’India come fotografo freelance. È stato proprio in India che McCurry ha imparato a guardare ed aspettare la vita.

È un fotografo statunitense, uno dei grandi fotografi della Magnum Photos, che ha spaziato con i suoi reportage in più generi, dalla street photography alla fotografia di guerra e dalla fotografia urbana al ritratto come la celebre fotografia Ragazza afgana.

 

E proprio a Trento nelle sale espositive della storica residenza Vescovile Palazzo delle Albere, sono state esposte le 130 fotografie di grande formato del fotografo. Il Mart e Palazzo delle Albere insieme hanno organizzato questa fantasmagorica rassegna fotografica (Da un'idea di Vittorio Sgarbi e Gabriele Accornero), richiamando a Trento numerosi visitatori che in questi tre mesi hanno potuto godere delle meravigliose immagini ricche di phatos e suggestioni. Dai paesaggi, ai ritratti ambientati nonché ritratti di bambini e di adulti ricchi di fascino che hanno letteralmente incantato anche le genti ‘trentine’.

 

 

Chi – come me – appassionato di fotografia, sicuramente ha potuto trarre degli insegnamenti di carattere compositivo di eccellenza, le regole della spirale aurea o quella dei terzi sono il fondamento per composizioni equilibrate e dinamiche al tempo stesso. Mai nulla è lasciato al caso, tutto è calibrato, pensato, studiato, inquadrato e alla fine lo scatto fotografico che immortala per sempre un momento talvolta ‘fugace’ che è determinante per ricordare ciò che è avvenuto in pochi secondi davanti alla fotocamera di un must della fotografia mondiale qual è Steve McCurry.

 

Dedicata alle terre e ai popoli di montagna, la mostra è un viaggio attraverso i luoghi d'alta quota del mondo. Afghanistan, Tibet, Mongolia, Giappone, Brasile, Birmania e poi Filippine, Marocco e Yemen le foto raccontano la simbiosi tra popoli, animali e paesaggi secondo il marchio espressivo McCurry. Su un itinerario di due piani, 130 foto descrivono il suo instancabile desiderio di esplorare, scoprire e narrare il mondo. Come tutto il lavoro di McCurry, le fotografie in mostra sono un omaggio a vite trascorse in bilico tra pericolo e intraprendenza, condannando gli abusi umani e ambientali perpetrati in tutto il mondo. La mostra è completata dalla Icons Room in cui la carriera di Steve McCurry è riassunta in undici delle sue fotografie più note. Questi includono il famoso ritratto di afghana del 1984 con il suo sguardo magnetico.

 

Rimangono ancora pochissimi giorni per chi volesse visitarla, veramente da non perdere! Infatti chiuderà domenica 19 settembre. Ecco il link per approfondire le informazioni.

 

 

Foto agli esposti: Udalrico Gottardi