STORO – Sabato 1 ottobre si inizierà con una mostra di formaggi di malga ( in primis con i Radoani dell’azienda agricola La Cugna consede a Mon di Condino) a cui farà seguito sia l’esposizione di miele che altre risorse contadine riconducibili al circondario nonché la presentazione del libro “Cercatori d’erba”. Quindi, su prenotazione, intermezzo con polenta e spiedo mentre alle 18,30 è in programma un Convegno organizzato dalla stessa coop di Via Sorino su Nuovi indirizzi della Cereagricoltura e relativa presentazione di un libro di Francesco Grubert sui grani antichi.
Stiamo parlando del Festival della Polenta in programma nel corso del corrente fine settimana a Storo le cui innovazioni nell’arco di quelle 48 si preannunciano diverse anche se il clou delle presenze si avrà come sempre nella giornata di domenica quando di prima mattina la “ giostra “ dei polentèr inizierà il suo corso . Dotati di grembiule, copricapo e guanti alimenteranno i rispettivi fuochi sui quali paiuoli, pentole e trise faranno ben presto intravvedere gli impasti che si andranno a fare.
Dentro il tabellone degli avvenimenti - per garantire una par condicio – di polente ne sono pure previste altre ancora ma in tal caso destinate al fuori concorso. Tra queste una risulta riconducibile al Circolo pensionati Dei Voi la cui fondazione storese fa riferimento al geometra Donato Candioli. Poi a pronunciarsi la consueta giuria tecnica che stavolta avrà come referente l’arcinoto chef fiemmese Alessandro Gilmozzi .
Dall’ente Pro loco di Storo & Palazzo di Vetro di Agri 90’ i rispettivi referenti fanno sapere che le polente carbonere saranno almeno due di cui una riconducibile agli stessi polentèr di Storo e l’altra invece agli alpini di Condino; I sampietrini e compagnia dei Lolli di Praso si misureranno con quella di patate mentre la Pro loco di San Lorenzo in Banale proporrà quella cosiddetta enfumegada ; dalla gente di Strada e rispettivi Circoli si andrà avanti con quella cucia e altra risorsa ancora verrà da Cimego con la macafana il cui testimone originario è e resta Graziano Tamburini noto gestore della Cascina dei Pom.
“ A dire il vero - avverte lo stesso ristoratore - quella polenta comprendente tante verdure e niente salame va ricondotta alla famiglia dei Casine la cui referente era poi mia zia Mariotta . Quest’ultima, assieme ad altre quattro sorelle, avevano inventato quel piatto povero che poi assieme a mia sorella Marilena abbiamo ripreso e rilanciato all’interno del nostro ristorante”.
Se le condizioni meteo, rivolte al bel tempo, saranno rispettate di gente se ne prevede tanta i cui arrivi riguarderanno oltre alle valli Giudicarie, Ledro e Valsabbia anche la zona di Verona, Basso Garda compreso.
“A margine di convegni e tavole rotonde - avverte il patron di Agri 90’ Vigilio Giovanelli - la fare la differenza saranno oltre alle tante polente anche caldarroste proposte dalla Associazione Castanicoltori del Chiese il cui presidente è Massimiliano Luzzani mentre a fare colore e coreografia ci sarà pure una anteprima sul concorso “Spaventapasseri in sagra“.