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Sun, Jun

Una struttura precaria nel Parco Naturale Adamello Brenta che divide

Parco Naturale Adamello Brenta
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 «Che spettacolo!». «Che gran vaccata!». La struttura precaria sorta in pochissimo tempo in Val Genova in prossimità della Malga Genova non riesce a mettere d’accordo le genti di Rendena ma tende a dividerle in due schieramenti. Chi ne elogia la bellezza, lo sfarzo la leggerezza e vorrebbe essere presente alla grande festa che si terrà per pochi eletti nei prossimi giorni e chi non riesce a capire cosa ci faccia tale opera, seppure temporanea, nel bel mezzo del Parco Naturale Adamello Brenta.

Tra questi sicuramente gente che si è vista rifiutare piccoli interventi nel territorio del Parco e che ora non si dà pace per questa struttura alla quale nessun ostacolo sembra aver impedito una realizzazione tanto rapida. Sicuramente le autorizzazioni per una struttura temporanea sono molto più facili da ottenere di quelle per interventi permanenti anche se di piccola entità ma le polemiche non sono mancate. «Se fosse un privato che deve fare qualcosa alla sua casa o baita lo fareste diventare matto….» sbotta Stefano,  «Se noi chiediamo una tettoia per la legna col cavolicchio che possiamo farla…» rincara la dose Loredana. «Dovresti vedere il fumo che fa il generatore. Sicuramente eco sostenibile…» aggiunge Silvana. 

 

Il comune di Massimeno proprietario dei terreni di Malga Genova avuta la richiesta da parte di privati dell'utilizzo temporaneo dell'area (circa 20 giorni) ha deliberato l’affitto del terreno dove è sorta la struttura come un fungo per una festa privata.

Il Parco ha rilasciato le autorizzazioni per questa struttura precaria che come è stata realizzata velocemente altrettanto rapidamente sparirà dalla valle.

Premesso che sicuramente tutto sarà fatto nel rispetto delle regole e della fauna e dell’ambiente e che il luogo sarà ripristinato perfettamente e ritornerà allo stato precedente della realizzazione della struttura, aldilà delle singole opinioni, alcuni si chiedono se tali tipi di iniziative vadano nella direzione dell’idea di Parco presente nella Carta Europea del Turismo Sostenibile o se sono in totale dissonanza con essa. E ancora: questo tipo di evento non poteva svolgersi in una delle tante aree splendide ma già antropizzate come poteva essere quella dello Chalet Fiat?