Da quando il cavalier Angiolino Binelli l'ideò, con una felice e geniale intuizione, sono trascorsi ben 46 anni, ma la manifestazione ha conservato l'ingenua freschezza della prima volta, aumentando anzi di interesse e di prestigio di edizione in edizione, allargando i propri orizzonti al mondo intero proprio in virtù di ciò che rappresenta , quello spirito di solidarietà di cui tutti abbiamo bisogno, singole persone e società civile, e per lo spessore umano dei premiati.
A Pinzolo, terra di montanari, dove nel 1952 nacque la prima stazione di Soccorso alpino, la Targa d'argento è riuscita a mettere insieme il Dalai Lama con un cinese, con papa Woytila e con una nepalese, un erede dei cowboy con un discendente di Toro seduto, un russo siberiano con un ranger Usa, e poi canadesi, tedeschi , francesi, svizzeri, spagnoli, polacchi, sloveni, rumeni, austriaci, uomini e donne, guide alpjne e speleologi, elicotteristi, vigili del fuoco, carabinieri soccorritori intervenuti nei campi più disparati, istruttori e formatori...A dimostrazione che con la buona volontà e con la conoscenza reciproca si possono superare barriere incredibili. E di volta in volta ogni personalità, col suo mondo alle spalle, con i suoi trascorsi, la sua dedizione. la sua condotta di vita, i suoi ideali e le sue imprese ha portato in Rendena qualcosa di diverso così così da rendere l'appuntamento della consegna sempre nuovo, emozionante, ricco di spunti e di motivazioni sulle quali orientare il futuro...Di qui l'incontro del premiato con i giovani delle scuole - quello di ieri l'altro al PalaDolomiti si è rivelato fuori dal comune per la capacità di Zarko Trusnovec di rapportarsi con loro e per le domande fattegli dai ragazzi –. Per non parlare delle conclusioni di quanti sono intervenuti sabato a mezzogiorno in municipio (affollatissimo, con premiati degli anni precedenti, sindaci, delegazioni di Paesi stranieri, uomini dei media e tanti altri) durante la cerimonia della consegna della Targa d'argento, da Luciano Imperadori, preciso e puntuale nelle sue intelligenti sottolineature, al saluto del sindaco di Pinzolo Michele Cereghini, il "padrone di casa" , da Angiolino, che ha parlato come sempre a cuore aperto, partecipando ai presenti i suoi saldi princìpi e indicando a tutti la via da seguire, al premiato, lo psicologo sloveno Zarko Trusnevic capo della stazione di soccorso di Tolmin, ai discorsi delle numerose autorità intervenute a rappresentare istituzioni pubbliche, il popolo della montagna, le associazioni di volontariato, la forza pubblica e tanti altri settori. Toccante come capita poche volte la consegna delle medaglie d'oro alla memoria ai famigliari dei cinque soccorritori (Walter Bucci, Davide De Carolis, Mario Matrella, Giuseppe Serpetti, e Gianmarco Zavoli) caduti con l'elicottero durante un'operazione di soccorso in Abruzzo.
"Che il loro ricordo, la loro volontà di aiutare gli altri venga fatta propria da quanti oggi stanno portando avanti gli ideali in cui hanno creduto". Da tutti infine un grazie ai componenti del Comitato del Premio presenti in aula (Angiolino Binelli, la segretaria Fabrizia Caola – pilastro dell'organizzazione – Giuseppe Ciaghi, Luciano Imperadori Carmelo Genetin e Valter Vidi), insieme all'incoraggiamento a non lasciar venir meno una simile prestigiosa manifestazione. Il presidente cav. Angiolino Binelli, 83 anni compiuti!, ha assicurato la sua presenza fino alla 50ma edizione.