Notizie della Busa di Tione
«Attenzione! Questa mattina un soggetto ha cercato di farsi cambiare banconote false in un locale nella zona di Tione, invitiamo tutti gli esercenti ed i commercianti alla massima attenzione ed in caso di dubbio a chiamare senza indugio le Forze dell'Ordine: Carabinieri Riva del Garda 0464.576300, Polizia Giudicarie 0465.343185». Il messaggio è stato diramato dalla Polizia locale Giudicarie poche ore fa. È gradita la condivisione.
Il ricordo è ancora stampato nella memoria di molti: il 3 febbraio 1998 un aereo partito dalla base militare U.S.A. di Aviano trancia di netto i cavi della funivia del Cermis e una cabina precipita nel vuoto causando la morte di tutte le venti persone che vi erano a bordo. Un dolore che si rinnova nel ricordo di due altre tragedie che colpirono quella stessa zona del Trentino: la caduta di una cabina della funivia che, su quello stesso impianto, il 9 marzo del 1976 portò alla morte di 43 persone, e il disastro di Stava che, poco distante, il 19 luglio 1985 causò ben 268 vittime.
«CIÒ CHE NON SI PUÒ DIRE. Il racconto del Cermis» è un monologo scritto da Pino Loperfido che affida la memoria di quei momenti tragici al ricordo di un protagonista, il manovratore del vagoncino che saliva verso la stazione intermedia, che restò appeso nel vuoto per un tempo indefinito, prima che un elicottero riuscisse a portarlo a terra. Il protagonista, Francesco, è in una posizione “privilegiata”; spettatore unico, un inviato speciale sulla scena del disastro che improvvisa una telecronaca in diretta.
Nell’intensa interpretazione dell’attore trentino Mario Cagol, quest’uomo solo, nella cabina vuota, con la morte che gli passa vicino, diventa il paradigma della solitudine umana, di una certa incomunicabilità. Del fatto che le persone pensano talmente poco al loro destino e quando lo fanno è perché sentono di esserci arrivati di fronte, di averci sbattuto il naso sopra. A quel punto non c’è più tempo per fare né dire niente.
“Il racconto del Cermis” è la riproposizione di un disastro che ancora oggi, a vent’anni di distanza, urla vendetta al cielo e ci conferma - se mai ce ne fosse ancora bisogno - di quanto gli esseri umani siano spesso vuote pedine in mano al potere più cieco e prepotente.
«CIÒ CHE NON SI PUÒ DIRE. Il racconto del Cermis» è una produzione di TeatroE realizzata per la regia di Mirko Corradini. Accompagnano la recitazione del protagonista le musiche eseguite alla chitarra da Alessio Zeni. L’impianto scenico è stato ideato da Gelsomina Bassetti.
Lo spettacolo sarà in calendario giovedì 5 dicembre al Cinema Teatro Comunale di Tione con inizio alle ore 21.00 e venerdì 6 dicembre, alla stessa ora, al Teatro Auditorium di Lavis. Sarà successivamente in scena (sabato 25 gennaio 2020) al Teatro Comunale di Predaia a Taio. (F.L.)
Una serata movimentata quella vissuta dal piccolo paese di Preore ieri sera. In poche ore un incidente con una Audi scura finita fuori strada all'imbocco del paese verso Sesena, un inseguimento delle forze dell'ordine nelle campagne circostanti, un furto di un'auto.
Più che un incidente sembrerebbe una manovra per riuscire ad eludere le forze dell'ordine e mettersi in fuga a piedi. Protagonisti dell'episodio potrebbero essere stati i ladri che nella stessa sera hanno "visitato" alcune case a Pinzolo e dintorni. Sentendosi braccati dai servizi di controllo predisposti in uno dei punti nevralgici della viabilità giudicariese potrebbero aver proseguito la loro fuga a piedi per poi rubare un'auto per allontanarsi più velocemente.
Se ci siano correlazioni tra i fatti di Pinzolo e quelli di Preore è ancora da chiarire ma almeno temporalmente sembrerebbe che ci possa essere una compatibilità tra gli accadimenti. Le forze dell'ordine stanno indagando.
Uno spettacolo teatrale che si rivolge alla famiglia per indagare, con toni leggeri e talora volutamente comici, sul rapporto genitori-figli. «LEZIONI DI FAMIGLIA», una produzione “Catalyst” in calendario nei prossimi giorni in quattro teatri del Trentino, mette in scena, attraverso il paradosso che sta alla base della storia, lo sguardo degli adolescenti non tanto sugli adulti in quanto tali, ma sul ruolo di genitori.
Il testo di Donatella Diamanti, che vede impegnati in palcoscenico Greta Cassanelli, Francesco Franzosi e Letizia Pardi per la regia di Fabrizio Cassanelli, ha per protagonisti una figlia adolescente e due genitori come tanti, alle prese con una comunicazione che da complicata diventa a poco a poco impossibile.
Urla, muro contro muro, sequestro del cellulare, trattativa, restituzione; e poi ancora urla, muro contro muro, sequestro del cellulare e del motorino, trattativa, restituzione… Intanto i manuali su come essere padri e madri di un adolescente lievitano sul comodino; i consigli di amici e parenti si moltiplicano; le chat fra genitori su whatsapp s’infiammano…
Ma ecco che un singolare annuncio arriva a illuminare la fine del tunnel: “Nessuno meglio di un adolescente conosce gli adolescenti. Se sei interessato a come vivere in pace con uno o più di loro scrivi a This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.”. E’ così che nella vita dei due “genitori come tanti” piove Agata, 18 anni appena compiuti, che in cambio di una settimana di vitto e alloggio e una paghetta abbordabile, insegnerà loro – dopo averli “distrutti” ben bene – che in realtà non esiste soluzione perché, come cantavano i CCCP nel brano “Fuochi nella notte”, così vanno le cose, così devono andare…
Dello spettacolo sono previste due rappresentazioni serali, che avranno luogo martedì 26 novembre al Teatro “Cuminetti” di Trento con inizio alle 20.30 e mercoledì 27 novembre al Centro Congressi di Baselga di Pinè dove il sipario si alzerà invece alle ore 20.00. «LEZIONI DI FAMIGLIA» sarà inoltre in scena al mattino nelle giornate di giovedì 28 novembre al Teatro Comunale di Grigno (inizio alle ore 10.00) e, sempre con inizio alle 10.00, venerdì 29 novembre al Cinema Teatro Comunale di Tione. (F.L.)