Si è concluso verso le 18 di oggi un difficile intervento di soccorso in Val Gelada, per un fronte di valanga staccatosi intorno alle 13 ad una quota di 2.200 metri circa, fra Malga Mondifrà e la Bocchetta dei Tre Sassi. Tre gli scialpinisti travolti, mentre erano impegnati nella salita, tutti di nazionalità francese e appartenenti ad un unico gruppo che non contava altre persone.
La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata da uno di loro, semisepolto nella neve, che non riusciva più ad avvistare i compagni né a dare indicazioni precise riguardo alla propria esatta localizzazione. Fortuitamente, due scialpinisti, di cui uno membro della Stazione Val di Non del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, si trovavano in zona, hanno sentito l’uomo chiamare aiuto e hanno potuto raggiungerlo in breve tempo, procedendo poi nella ricerca tramite Artva e nel conseguente ritrovamento dei due compagni.
La Centrale Unica di Trentino Emergenza ha chiesto l’intervento dell’elicottero che tuttavia, date le condizioni di scarsissima visibilità, non ha potuto in un primo momento effettuare il sorvolo. Personale sanitario e soccorritori si sono dunque spostati verso il target via terra, raggiungendo i tre scialpinisti ai quali i medici del Soccorso Alpino hanno prestato le prime cure del caso. Dopo averli stabilizzati, i pazienti sono stati calati con delle barelle da neve fino ad una zona con visibilità maggiore, in modo da permettere l’avvicinamento dell’elicottero, che ha provveduto mediante tre rotazioni al trasporto degli scialpinisti presso la camera calda allestita nella piazzola sopraelevata in località Colarin. Lì, l’equipe sanitarie dei velivoli hanno provveduto al condizionamento e i tre pazienti sono stati infine elitrasportati in differenti ospedali: due di loro, in condizioni piuttosto gravi, all’ospedale Santa Chiara di Trento e il terzo al Santa Maria del Carmine di Rovereto.
In totale, sono stati 31 gli operatori intervenuti, fra personale sanitario e soccorritori delle Stazioni di Madonna di Campiglio, Pinzolo e Val Rendena, comprese 4 unità cinofile e 2 membri del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, con il supporto a terra delle motoslitte dei Vigili del Fuoco. Si è inoltre provveduto non solo al soccorso degli scialpinisti travolti ma anche ad escludere il coinvolgimento di altre persone, attraverso un’attenta bonifica dell’area, effettuata entro una zona di sicurezza accettabile, date anche le condizioni meteorologiche critiche.
L’intervento è avvenuto nella zona di un altro incidente simile che ha visto coinvolto, ieri, un gruppo di scialpinisti lombardi, dei quali una ragazza è stata travolta da una valanga mentre erano impegnati nella salita verso Cima Serodoli. Transitati probabilmente in una zona di accumuli nevosi importanti ed instabili, sono stati prontamente soccorsi via terra da una squadra della Stazione di Madonna di Campiglio, in quanto l’equipe di elisoccorso era impossibilitata al decollo, sempre causa maltempo. La scialpinista ha riportato un trauma agli arti inferiori, mentre i compagni erano illesi.
Il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino invita pertanto alla massima prudenza, oltre che a valutare al meglio la meteo prima di intraprendere una qualsiasi escursione scialpinistica.