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Tue, Dec

 

Lo sviluppo tecnico e commerciale dei droni ha contribuito negli ultimi anni alla loro esponenziale diffusione, a questo si aggiunga che la deregolamentazione normativa ha semplificato non poco il loro utilizzo anche da parte di chi ha poche o nulle competenze aeronautiche, e il risultato è che non solo i professionisti si sono avvicinati a questo strumento, ma anche ci ne fa un uso ludico, e che data la sua scarsa preparazione è più a rischio di farne uso illecito.

 

 

Questo ha certamente preoccupato non poco chi ritiene di dover difendere la propria privacy o proprietà, oppure chi, come nel caso di cui parleremo, è tenuto a tutelare la pubblica sicurezza. Queste probabilmente le motivazioni alla base dell’ordinanza emessa da Andrea Lazzaroni, sindaco di Dimaro Folgarida (Tn), che ha vietato l’uso dei mezzi aerei a pilotaggio remoto dal 9 al 19 luglio, in occasione del ritiro estivo della squadra del Napoli Calcio.

 

Di per se nulla di male, se non fosse che nella forma tale ordinanza a sua volta apparirebbe come violazione della normativa aeronautica. L’ente governativo Enac, (Ente nazionale aviazione civile, con sede a Roma) ha infatti a più riprese ricordato alle amministrazioni pubbliche che i comuni non hanno alcun potere sulla gestione dello spazio aereo. Quindi ogni eventuale ordinanza restrittiva in tale senso è da ritenersi nulla per carenza assoluta di potere, e genera confusione tra gli utenti dell’aria.

 

Solo l’Autorità aeronautica ha il potere di limitare l’utilizzo di determinati spazi aerei, anche su richiesta delle amministrazioni pubbliche, quando ricorrono motivi di sicurezza e di ordine pubblico.

 

Da notare inoltre che gli articoli a cui fa riferimento l’ordinanza si riferiscono a un’edizione della normativa sui droni non più in vigore da diversi anni, e oggi completamente sostituita da nuove regole, dettate dall’autorità europea Easa.

 

 

 

Lupo investito dal treno in val di Sole. Un lupo maschio è stato investito e ucciso dal treno della Trento-Malè questa mattina attorno alle 10 all’altezza della frazione Piano di Commezzadura.

 

Gli agenti del corpo forestale hanno provveduto a recuperare la carcassa e consegnarla al veterinario per gli accertamenti del caso.

 

Da quanto ricostruito il lupo si spostava verso monte in direzione del versante della valle in Destra Noce. Con tutta probabilità fa parte del branco che gravita perlopiù in questa zona del Trentino.

 

Foto dall'archivio

 

Lo scorso 4 agosto, in occasione di una conferenza stampa, è stata lanciata dal Comitato permanente per la difesa delle acque del Trentino una petizione, in formato cartaceo e online (link), per la difesa del fiume Noce, minacciato da nuovi progetti di sfruttamento delle acque a scopo idroelettrico ed irriguo.

 

All’interno della petizione, il Comitato chiede al Consiglio della Provincia Autonoma di Trento di intervenire con un provvedimento normativo per fermare nuovi e insostenibili prelievi idrici a scopo idroelettrico e irriguo nel bacino del Noce in Val di Sole;

di intervenire con un provvedimento normativo per evitare lo sfruttamento di un bene pubblico, di un bene comune, quale è l’acqua, da parte di soggetti privati, in tutto il Trentino.

 

Dal momento del suo lancio, la petizione ha ottenuto uno straordinario successo. I firmatari dell’appello sono infatti più di 26.000 e il numero cresce di ora in ora, segno della grande sensibilità non solo dei cittadini della Val di Sole, ma anche di tutto il territorio provinciale e nazionale.

 

Forti di questo successo, abbiamo inviato, nella giornata del 26 agosto 2021, una lettera indirizzata al presidente della PAT Maurizio Fugatti e alla sua Giunta nella quale chiediamo ufficialmente un incontro per esaminare nel dettaglio il progetto di derivazione idrica a scopo irriguo in oggetto e, più in generale, per affrontare le problematiche relative ai vari utilizzi delle acque pubbliche (progetti approvati e in itinere) nelle Valli di Non e di Sole e alla qualità dei corsi d’acqua delle due valli, con riferimento all’impatto ambientale dovuto all’uso dei prodotti fitosanitari e alla mancanza di impianti di depurazione in alcune aree, e in particolare nella Bassa Val di Sole.

 

Nella convinzione che il tema della gestione sostenibile e scientificamente fondata dell’acqua, bene comune, debba trovare la giusta attenzione sia a livello politico che comunitario e sociale, non ci resta che attendere la risposta del presidente e della sua Giunta.

 

*
Tommaso Bonazza
Portavoce del Comitato permanente per la difesa delle acque del Trentino

 

 

Egr. dott. Maurizio Fugatti Presidente della Provincia Autonoma di Trento Piazza Dante.

Oggetto: richiesta incontro in merito agli utilizzi e alla qualità delle acque pubbliche nelle Valli del Noce.

Egregio presidente,

 

in data 21 giugno 2018, il Consorzio di Miglioramento Fondiario di secondo grado della Val di Non, del quale fa parte anche il C.M.F. 2° grado Val di Tovel, ha presentato una domanda di concessione idrica per poter derivare dal torrente Noce, in Val di Peio, in corrispondenza della p.f. 2009 C.C. Celledizzo, alla quota di circa 1.109 metri s.l.m. la portata d’acqua di 174,40 l/s medi e di 600,00 l/s massimi ad uso irriguo durante il periodo (1 gennaio-31 dicembre) di ogni anno a servizio della superficie di 6.800 ha di frutteti localizzati in Valle di Non (pratica C/16245).

 

Tale progetto non è mai stato presentato, pubblicamente, ai cittadini della Valle di Sole.
Con la presente sono a chiedere a Lei e ai membri della sua Giunta, a nome delle 18 associazioni che costituiscono il Comitato permanente per la difesa delle acque del Trentino, un incontro per esaminare questo progetto, ma anche per affrontare altre problematiche relative ai vari utilizzi delle acque pubbliche (progetti approvati e in itinere) nelle Valli di Non e di Sole e alla qualità dei corsi d’acqua delle due valli, con riferimento all’impatto ambientale dovuto all’uso dei prodotti fitosanitari e alla mancanza di impianti di depurazione in alcune aree, e in particolare nella Bassa Val di Sole.

 

In attesa di un cortese riscontro, invio i miei più cordiali saluti.

Dott. Tommaso Bonazza

Portavoce del Comitato permanente per la difesa delle acque del Trentino



A Dimaro inaugurato il punto vendita. Coop Trentino della Famiglia Cooperativa di Malè.

 

 

Nel tardo pomeriggio di ieri si è tenuto l’evento inaugurale del punto vendita Coop Trentino di Dimaro della Famiglia Cooperativa di Malè. Investimento di 2 milioni di euro, superficie commerciale di 510 metri quadrati.

 

Nel cuore dell’estate e dopo sei mesi di lavori, ieri pomeriggio è stato inaugurato il punto vendita Coop Trentino di Dimaro della Famiglia Cooperativa di Malè.

Famiglia cooperativa bagnata, Famiglia Cooperativa fortunata” è stato evidenziato da più voci nel corso del taglio del nastro che, sotto la pioggia, ha riconsegnato alla comunità locale e, in particolare, ai consumatori soci e clienti il negozio scelto ogni giorno per la spesa quotidiana.

 

Sei mesi di tempo necessari per demolire parzialmente il punto vendita precedente e su un’area leggermente maggiore rispetto alla precedente – è stato spiegato dai vertici – costruire un negozio di 510 metri quadrati di superficie commerciale a cui si aggiungono altri 450 metri quadrati tra garage, magazzini e altri ambienti dedicati all’attività della cooperativa di consumo. L’investimento complessivo è stato di 2 milioni di euro. Il cantiere allestito il primo febbraio è stato smontato a fine luglio, a poche ore dall’evento inaugurale. Durante i sei mesi di lavori, il servizio commerciale è stato garantito alla comunità locale con un punto vendita provvisorio nel cuore della località di Dimaro”.

 

La responsabile del punto vendita Coop Trentino di Dimaro della Famiglia Cooperativa di Malè è Maria Gregori. Guida uno staff di otto collaboratrici e collaboratori.

Abbiamo soddisfatto una aspettativa dei nostri soci – ha osservato Romedio Menghini, presidente della Famiglia Cooperativa di Malè – Era necessario un intervento sul punto vendita e abbiamo pensato e realizzato un edifico praticamente nuovo. Abbiamo raggiunto un bell’obiettivo. Fondamentale è che i soci continuino a dimostrare senso di appartenenza alla cooperativa di consumo perché la Famiglia Cooperativa è innanzitutto loro”.

 

La Famiglia Cooperativa di Malè, con oltre 120 anni di storia e di attività, è diretta da Vito Pedergnanana. Lo staff è di venti collaboratrici e collaboratori. I soci sono 900. Il fatturato è di quasi cinque milioni di euro. I punti vendita sono quattro e servono le località di Malè (sede), Dimaro, Magras e Monclassico.

Gli interventi

 

In occasione dell’evento inaugurale hanno preso la parola il sindaco di Dimaro-Folgarida Andrea Lazzaroni (presente anche la vicesindaca Monica Tomasi) e il consigliere provinciale Ivano Job.

 

Paola Dalsasso, consigliera di Sait e vicepresidente della Federazione, ha sottolineato l’importanza di questa realizzazione e la funzione fondamentale dei soci espressa con la loro vicinanza concreta alla cooperativa di consumo.

 

Roberto Simoni, presidente della Federazione Trentina della Cooperazione, ha evidenziato che “questa realizzazione dimostra grande coraggio, grande senso di responsabilità perché, in un periodo caratterizzato dall’epidemia, progettare e realizzare questo intervento trasmette un segnale importantissimo”.

 

Benedizione della struttura affidata a don Renzo Caserotti e taglio del nastro hanno ultimato l’evento inaugurale.

 

 

Un gravissimo incidente ha richiesto questa mattina, intorno alle nove, l’intervento dei vigili del fuoco volontari di Peio (Tn), dopo che un’auto è finita fuori strada capottandosi tre volte sulla statale 87, all’altezza del distributore tra Celledizzo e il bivio per Comasine.

 

 

Alla guida un giovane, Tommaso Delpero, di anni 27. Nonostante l’immediato e qualificato intervento dei volontari di Peio, supportati dai colleghi di Ossana giunti con le pinze idrauliche, per il conducente purtroppo non c’è stato nulla da fare.

 

I vigili del fuoco volontari sono stati impegnati per ore con le operazioni di gestione della viabilità e di ripristino della sede stradale.

Il 4 agosto 2021 il Comitato permanente per la difesa delle acque del Trentino ha presentato in conferenza stampa la petizione popolare per la salvaguardia del torrente Noce in Val di Sole.

 

 

In soli 7 giorni, 2010 persone (dato registrato alle 18.00 di oggi) hanno firmato – sulla piattaforma “change,org” – il documento che dice NO a nuovi prelievi idrici a scopo idroelettrico e irriguo nel bacino del Noce in Val di Sole. Un risultato davvero sorprendente, per il quale le 18 associazioni che costituiscono il Comitato ringraziano tutti i firmatari.

In questi giorni continua anche la raccolta firme sui moduli cartacei – in particolare grazie alla disponibilità dei Centri Rafting della Val di Sole e dell’Associazione Sportiva Pescatori Solandri – e i risultati saranno comunicati alla fine della campagna di sensibilizzazione.

Dopo ferragosto, il Comitato chiederà un incontro alla Giunta provinciale e agli amministartori della Val di Sole per esporre il contenuto della petizione e per discutere dei futuri utilizzi delle acque del Trentino.

Nel frattempo, l’Avvocatura della Provincia autonoma di Trento ha risposto (il 5 agosto) alla richiesta di chiarimenti – avanzata il 6 luglio da Salvatore Ferrari, primo referente della petizione popolare – in merito alla sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche in materia di derivazioni a scopo idroelettrico sul Noce (allegato 1).

Nel merito, l’Avvocatura ha risposto che non sussistono “motivi di giurisdizione” per un ricorso alla Cassazione in merito alla sentenza del Tribunale Superiore delle acque pubbliche di data 21 ottobre 2020, n. 41, pubblicata il 22 febbraio 2021, ma che la Provincia dovrà “rinnovare l’istruttoria”.

 

 

*

Egr. dott. Maurizio Fugatti Presidente della Provincia autonoma di Trento
Egregi Consiglieri della Provincia autonoma di Trento
Egr. dott. Alberto Faustini Direttore del quotidiano “l’Adige”
Spettabili organi di stampa e d’informazione

Oggetto: richiesta informazioni sulle decisioni della PAT in merito alla sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche in materia di derivazioni a scopo idroelettrico sul fiume Noce.
Giovedì scorso, il 1 luglio, il quotidiano “l’Adige” ha pubblicato, a pagina 18, la notizia che il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche aveva accolto il ricorso di un soggetto privato, la Società Studio Tre s.r.l., contro la Provincia autonoma di Trento, in materia di concessione a derivare acqua dal fiume Noce, in bassa Val di Sole, a scopo idroelettrico.

La decisione del TSAP è stata assunta a Roma, nella camera di consiglio (presidente, dott. Giuseppe Napoletano; relatore dott. Oreste Mario Caputo) il 21 ottobre 2020, ma la sentenza è stata depositata in cancelleria il 22 febbraio 2021.

Come Solandro, e come cittadino impegnato da decenni (il mio primo articolo su questo argomento è stato pubblicato su “Cives”, il notiziario comunale di Caldes, nel 1998) per la salvaguardia del fiume Noce, vorrei gentilmente sapere se la Provincia autonoma di Trento ha deciso, entro i termini previsti dalla legge, di presentare ricorso alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione contro questa decisione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche.
L’atto impugnato dal ricorrente – la deliberazione n. 262 del 28 novembre 2018 firmata dal dott. Franco Pocher, all’epoca dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche ed Energetiche (A.P.R.I.E.) della Provincia autonoma di Trento – contiene infatti valide motivazioni per il rigetto dell’istanza presentata dalla società privata il 14 gennaio 2008 (pratica C/13644).
E’ evidente, infatti, l’esistenza di prevalenti interessi pubblici ad un uso diverso dell’acqua rispetto a quello idroelettrico.
Il rilascio di concessioni per nuove derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico, sul tratto solandro del fiume Noce, metterebbe a rischio la qualità di questo delicato e straordinario ecosistema acquatico, ma anche la navigabilità del fiume e la pratica degli sport fluviali, con inevitabili ricadute negative sull’economia turistica e sull’occupazione della Valle.
In attesa di un cortese riscontro, invio i miei più distinti saluti.
Spettabile Avvocatura della Provincia autonoma di Trento Piazza Dante, 15 38122 Trento
e per conoscenza

dott. Salvatore Ferrari



L’esercizio 2020/2021 purtroppo sarà ricordato come il più difficile nella storia della Società, che per la prima volta dalla sua fondazione non ha potuto svolgere l’attività caratteristica per un’intera stagione invernale, a causa dello stop all’apertura degli impianti funiviari imposto dalle autorità competenti per la pandemia Covid – 19.

 

La scorsa estate, dopo il lungo lockdown primaverile, aveva fatto presagire un ritorno alla normalità e quindi la ripresa di spostamenti e flussi turistici.

 

La Società durante l’estate ha quindi investito in ambito tecnologico ed organizzativo per presentarsi pronta all’avvio della stagione sciistica, al fine di poter garantire il pieno rispetto dei protocolli sanitari e l’eventuale contingentamento degli ingressi ma, purtroppo, l’inizio della stagione dello sci è stato progressivamente rinviato dalle autorità governative, sino ad essere di fatto escluso, con il provvedimento normativo del 6 marzo 2021.

 

La mancata partenza della stagione invernale con la chiusura degli impianti di risalita, unitamente ai provvedimenti emanati dalle autorità relativamente allo spostamento interregionale e alla chiusura delle frontiere internazionali, ha comportato un conseguente totale fermo di tutte le altre attività economiche legate allo sci, a partire dalle strutture ricettive a quelle commerciali e a tutta la filiera ad esse collegata, per una assoluta mancanza di presenze turistiche.

 

 

I mancati ricavi della stagione invernale, associati ad una struttura di costi fissi ad elevata incidenza e agli importanti investimenti dell’estate 2020, hanno portato la Società ad avere significative carenze di cassa, oltre ad un bilancio con una perdita rilevante ed una conseguente posizione finanziaria netta appesantita, nonostante la rigorosa e puntuale azione di contenimento dei costi.

 

Funivie Folgarida Marilleva S.p.A. ha raggiunto accordi di dilazione dei pagamenti con i principali fornitori, ha proceduto all’accensione di nuovi finanziamenti e all’ottenimento di una ha moratoria da parte degli istituti di credito per la sospensione dei rimborsi dei mutui in essere; si è inoltre attivata per poter beneficiare di tutti gli interventi di sostegno messi in atto dal Governo attraverso i diversi Decreti nei limiti temporaneamente imposti dall’Unione Europea.

 

Tenuto conto dell’andamento delle campagna vaccinale e ritenuta ragionevole l’ipotesi di una riapertura degli impianti per la prossima stagione invernale, l’analisi sulle esigenze di liquidità della Società nell’arco dei prossimi 12 mesi consente di ritenere non sussistenti elementi negativi per la continuità aziendale.

 

TTT

 

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di convocare l’Assemblea ordinaria per il giorno 27 agosto 2021 ore 9.30, in prima convocazione, ed il giorno sabato 4 settembre 2021 ore 9.30, in seconda convocazione.

All’ordine del giorno, il bilancio di esercizio e la destinazione del risultato di esercizio.

 

*

Funivie Folgarida Marilleva S.p.A.

 

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Dott. Ing. Sergio Collini

 

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