Perché non si fa ristrutturare o ricostruire la vecchia stalla e si autorizza l'utilizzo di un'area agricola di pregio che determinerà un irrimediabile deturpamento del paesaggio senza che ve ne sia la necessità? È questa in estrema sintesi la domanda che pongono i consiglieri di minoranza del comune di Pelugo in merito alle autorizzazioni e i pareri rilasciati da comune e provincia alla realizzazione di una nuova stalla a Pelugo. Riportiamo qui sotto l'appello di Stefano Pietro Galli, Alberto Ongari, Riccardo Campidelli, Gianluca Oss alla popolazione di Pelugo e della Val Rendena che invitano a firmare i cittadini della Verde Valle.
«Comunicazione della minoranza (Comunità Reale) del Consiglio Comunale di Pelugo
Riteniamo doveroso informare la Comunità di Pelugo e di tutta la Val Rendena di quanto di grave sta accadendo sul nostro territorio che determinerà un irrimediabile deturpamento del paesaggio in palese contrasto con quanto prevede il documento di programmazione generale della Provincia in tema di custodia territoriale e tutela paesaggistica.
Territorio inteso quale motore di sviluppo e bene inalienabile, nonché quale elemento fondante dello spirito di appartenenza trentino.
Da qui la necessità che ogni intervento debba essere valutato sulla base delle ricadute che avrà sul territorio dovendo preservare la vivibilità ed attrattività dello stesso, con uno sviluppo paesaggistico di qualità.
Il territorio va dunque salvaguardato, secondo i principi che la Provincia contenendo “il consumo di suolo” e valorizzando il paesaggio nonché migliorando l’integrazione tra l’agricoltura e turismo per uno sviluppo sostenibile soprattutto con la rivalutazione, tutela e sviluppo dei paesaggi rurali tradizionali.
Principi che le delibere dell’Amministrazione Comunale di Pelugo (n. 18 d.d. 12.09.2019) e del Servizio Urbanistica e Tutela del Paesaggio (n. 4 d.d. 22.12.2020) hanno palesemente tradito, in deroga alla pianificazione urbanistica (Piano Regolatore Generale di Pelugo, nonché PTC e PUP) con l’inserimento di una nuova stalla in area agricola di pregio senza prevedere la demolizione di quella esistente, in uno scorcio di campagna ancora integro di assoluto pregio paesaggistico che tutti possono ammirare anche solo transitando per la strada provinciale.
Nulla contro il miglioramento e lo sviluppo delle attività produttive dell’Azienda agricola Scarazzini Luca ma in questo caso non sussiste alcuna necessità di costruire una nuova stalla peraltro in area tutelata ove non è prevista la possibilità di costruire, potendo l’Azienda agricola ristrutturare quella esistente o ricostruirla ex novo sostituendo quella esistente.
La P.A., tutt’al più, qualora avesse comunque ritenuto di concedere in deroga l’autorizzazione a costruire la nuova stalla, avrebbe dovuto quantomeno prescrivere necessariamente la demolizione di quella esistente.
Ciò proprio al fine di evitare il raddoppio delle stalle: strutture di straordinarie dimensioni per il nostro territorio (più di 100ml.x 20 ciascuna).
La P.A. determina così un gravissimo vulnus al paesaggio ledendo proprio quel generale interesse pubblico perseguito globalmente dalla pianificazione a tutela dell’ambiente e del paesaggio senza alcuna contropartita eventualmente rappresentata da uno specifico interesse pubblico all’autorizzazione quale quella di soddisfare funzioni ed attività produttive (dato che l’Azienda agricola da sempre svolge la sua attività nella stalla esistente).
Risulta quindi del tutto illegittimo che per l’intervento proposto sia stata concessa la deroga urbanistica, in quanto l’attività economica ben può essere esercitata nell’attuale edificio che tutt’al più potrà essere oggetto di adeguata ristrutturazione o ricostruzione senza violare l’area agricola di pregio (“consumandone il suolo”) costituita proprio al fine di preservare l’ambiente ed il paesaggio.
Se le parole Ambiente e Paesaggio non devono solo riempire la bocca degli stolti ma affermare valori che vanno tutelati seriamente e coerentemente, dobbiamo fermare questo ulteriore scempio al nostro territorio… e risparmiare un altro oltraggio a quella che era chiamata la Verde Valle!
I Consiglieri di minoranza el Consiglio Comunale di Pelugo
Stefano Pietro Galli, Alberto Ongari, Riccardo Campidelli, Gianluca Oss